IL GUITTO DI SAN’ILARIO PREPARA LA SCURE PER LA DECAPITAZIONE DEI DISSIDENTI E I MANTENUTI A 11.300 EURO AL MESE VOTANO PER FAR ROTOLARE LE TESTE
ORELLARA, CAMPANELLA, BOCCHINO E BATTISTA SARANNO ESPULSI PER AVER DETTO LA VERITA’, NEI REGIMI MILITARI NON E’ PERMESSO… MA SI OPPONGONO IN 35, UN TERZO DEI GRUPPI, META’ AL SENATO
L’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle ha votato a favore della procedura di espulsione dei se
natori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista. La decisione sulla permanenza, o no, dei quattro “dissidenti” tra i parlamentari Cinque Stelle sarà ora stabilita dal voto dei militanti M5S sul Web.
LA VOTAZIONE
I “sì” alla decisione di ricorrere alla consultazione online dei militanti, per decidere su un’eventuale espulsione, sono stati 73 per Battista (35 i no e 11 gli astenuti); 67 per Bocchino (30 i “no” e 13 gli astenuti); 77 per Campanella ( 33 i “no” e 11 gli astenuti); 70 per Orellana ( 35 i “no” e 9 le astensioni).
IN STREAMING
L’assemblea congiunta dei parlamentari M5S che doveva decidere – e alla fine ha stabilito di passare la parola definitiva ai militanti – sulla cacciata dei quattro senatori si è svolta fino a notte inoltrata.
TENSIONI E PROBLEMI TECNICI
Durante l’incontro non sono mancati momenti di tensione, oltre che numerosi problemi tecnici a causa dei quali lo streaming è saltato più volte.
Orellana, uno dei quattro sotto processo, aveva chiesto di sospendere la riunione appellandosi al regolamento del gruppo M5S al Senato che prevede che prima della congiunta ci sia una riunione dei senatori. Ma la proposta era stata respinta.
I quattro senatori avevano lasciato l’assemblea in polemica con gli interventi, salvo poi rientrare. «Ho chiesto l’aggiornamento dell’assemblea perchè lo streaming funziona a intermittenza e perchè non c’è più tempo per far tutti gli interventi. D’Incà , dal tavolo della presidenza, mi ha assicurato che potrò intervenire. Mi sento rassicurato», aveva scritto su Facebook Campanella.
IL CODICE DI COMPORTAMENTO
Nei giorni scorsi Grillo aveva pubblicato un post di “scomunica” nei confronti del dissidente Orellana. Non è la prima volta che vengono espulsi senatori del Movimento. Tra questi la senatrice Adele Gambaro e la senatrice Paola De Pin passate al Gruppo Misto.
Ancora una volta i dissidenti vengono accusati di aver violato il regolamento dei Cinque Stelle che affida la comunicazione del Movimento a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Come da procedura interna al Movimento – il cosiddetto codice di comportamento parlamentare , l’espulsione viene decisa dall’Assemblea dei parlamentari che per essere effettiva deve essere ratificata dal voto online degli iscritti.
GRUPPO PARALLELO
E c’è anche chi come Alessio Tacconi, deputato critico del M5S ha chiesto di essere aggiunto alla lista di quelli da espellere. «Se dovete votare» sull’espulsione «considerate anche il mio nome, quindi se ci sarà un voto consideratemi nel gruppo».
E poi ha aggiunto: «Chiedo non si arrivi a una votazione – aggiunge – su capi d’accusa che non esistono. Non è stata violata alcuna regola, se si votasse trasformeremmo questa assemblea in un tribunale che giudica su lesa maestà e reato d’opinione .
Durante l’assemblea si è discusso anche dell’esistenza di un gruppo di comunicazione parallelo creato dai senatori dissidenti, ipotesi confermata dallo stesso Orellana.
Nei giorni scorsi erano anche circolate indiscrezioni sulla volontà di alcuni grillini di dar vita a un gruppo parallelo insieme a Pippo Civati del Pd.
La tensione, insomma, è salita anche in relazione alla decisione del Movimento di non partecipare alle consultazioni per la formazione del governo Renzi e per il voto di fiducia al nuovo Esecutivo.
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