IL LEADER CGIL LANDINI ATTACCA IL PRESIDENTE DEL SENATO LA RUSSA CHE INVITA ALL’ASTENSIONE: “CONTINUANO A DIRE CHE CON IL PREMIERATO SARANNO I CITTADINI A DECIDERE CHI LI GOVERNA. E POI QUANDO C’È UN REFERENDUM IN CUI I CITTADINI POSSONO DECIDERE SU DI LORO, TU GLI DICI CHE NON DEVONO ANDARE A VOTARE, CI STATE PRENDENDO PER IL CULO?
SCONTRO SUL REFERENDUM: LANDINI ATTACCA LA RUSSA
«Il voto e la partecipazione politica sono la base senza la quale non c’è né la democrazia né la libertà: Sergio Mattarella il 25 aprile ha detto esattamente
l’opposto di quanto sostiene Ignazio La Russa», spiega Maurizio Landini. Il segretario generale della Cgil replica così alle parole del presidente del Senato, che due giorni fa aveva invitato a disertare le urne per i quesiti referendari dell’8 e 9 giugno, imperniati sul tema del lavoro (più tutele per i lavoratori) e della cittadinanza.
«La loro riforma madre è il premierato, continuano a dire che così saranno i cittadini a decidere chi li governa. E poi quando c’è un referendum in cui i cittadini possono decidere su di loro, tu gli dici che non devono andare a votare, ci state prendendo per il c…?», continua sempre Landini.
La Cgil è il principale promotore dei quesiti e da settimane denuncia l’oscuramento mediatico del referendum, dove — anche per questa ragione — la strada per raggiungere il quorum del 50 per cento degli aventi diritto è in salita. Non solo, perché il sindacato denuncia che a Roma in più occasioni alcuni iscritti sono stati identificati dalle forze dell’ordine mentre facevano volantinaggio. «Veri e propri atti intimidatori», secondo Nicola Fratoianni di Alleanza verdi sinistra.
Dopo la sortita di La Russa, i 5 Stelle hanno invece lanciato la loro campagna online con gli hashtag #nonfatecomelarussa #iovoto. «Vogliono che la gente rimanga a casa, che non eserciti il proprio diritto di voto, che dilaghi l’astensionismo. E invece con il nostro voto possiamo fermare i licenziamenti illegittimi, possiamo dare più tutele ai lavoratori delle piccole imprese, possiamo ridurre il lavoro precario, possiamo creare più sicurezza sul lavoro e più responsabilità negli appalti», dicono dal M5S. Fra le altre cose, Giuseppe Conte si è sbilanciato anche sul quesito della cittadinanza, che ne facilita l’ottenimento per chi vive in Italia. «Noi diamo libertà di voto ma io personalmente voterò sì», annuncia l’ex presidente del Consiglio.
Posizione accolta con favore da Riccardo Magi di +Europa, presidente del comitato promotore del referendum sulla cittadinanza, che invita ad una maggiore mobilitazione: «È una questione di dare i diritti a chi oggi non li ha per colpa di una legge vecchia 30 anni, in un momento in cui in tutto il mondo i diritti vengono compressi; ma è anche una questione di partecipazione democratica, in un Paese in cui le massime cariche istituzionali e di governo
invitano a non andare a votare. Una gravissima responsabilità». La convinzione delle opposizioni è che l’intervento a gamba tesa di La Russa sortirà l’effetto opposto a quello sperato.
«Sarà un boomerang, convincerà molte persone ad andare a votare», assicura Angelo Bonelli (Avs). «Abbiamo il sesto motivo per andare a votare al referendum: le dichiarazioni di La Russa», ironizza l’ex segretario del Pd Nicola Zingaretti.
(da agenzie)
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