“IL MANUALE HOT NEI RIMBORSI? E’ UN’ATTIVITA’ ISTITUZIONALE”
INTERVISTA AD AUGUSTA MONTARULI, EX CONSIGLIERA REGIONALE FDI IN PIEMONTE: I PM LE HANNO ATTRIBUITO L’ACQUISTO DI “SEXEPLORATION” CON SOLDI PUBBLICI
«Sexploration». L’esperienza del sesso che fa divertire le coppie. Edizione Mondadori, allegate istruzioni per l’uso. Un testo senz’altro «hard» da far passare come attività istituzionale per un consigliere regionale.
Eppure, qualcuno ci ha provato. L’ha letto in privato, molto in privato.
L’ha messo in conto alla Regione Piemonte, per farselo pagare con soldi pubblici.
Il libretto libertino, i pm di Torino Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati Bassi l’hanno citato l’altro giorno nella loro requisitoria, nell’ambito del processo sulle «spese pazze» della Regione, come uno degli scontrini incredibili di cui i politici hanno voluto il rimborso.
Si è poi scoperto che sarebbe stata l’ex An, eletta nel Pdl e poi confluita in Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, a chiedere di farlo passare come spesa istituzionale.
Lei si difende: «È tutto da provare che quel volume sia mio. Ma non è chissà che libro…».
I pm parlano di un manuale «hot» tra i suoi rimborsi. Le sembra il caso di far pagare ai contribuenti un oggetto del genere?
«Quello scontrino non è nelle mie contestazioni, nell’elenco dei 41 mila euro che i magistrati mi hanno imputato. Lo tirano fuori ora che la fase istruttoria è chiusa. I procuratori sono in difficoltà rispetto alla mia posizione, usano questo colpo basso proprio ora».
Colpo basso proprio ora? Vuole candidarsi alle comunali di Torino?
«Fino alla fine di questo procedimento giudiziario non cerco un posto istituzionale. L’ho detto».
Tornando al libro hard, è agli atti del processo. Questo non può negarlo.
«Per me, il dato importante è che hanno tirato fuori la spesa adesso, ho appreso l’altro ieri dello scontrino, non mi posso più difendere nel merito. Il magistrato, comunque, su questo rimborso, non ha fatto il mio nome in aula».
Però il libro l’ha comprato?
«Non rispondo in questa fase e a questa domanda, tantomeno ai giornalisti. Quando parleranno i miei avvocati, parleranno di tutto».
Com’era allora questo libro pagato dai piemontesi? Le è piaciuto?
«Non rispondo. Qui la danneggiata sono io».
Lei?
«Sì, è una mossa per screditarmi. Comunque non mi sembra un libro di chissà che tipo eh? Dimostra il bigottismo della società in cui viviamo. Se me lo contestano, dimostrerò che era riconducibile all’attività istituzionale».
Quindi un manuale di «giochi erotici» secondo lei è una spesa istituzionale?
«Guardi, se è per questo il Comune finanzia libri che parlano di transgender. Va tutto bene lì vero?».
Transgender? Le paiono sullo stesso piano?
«Sì, libri sui transgender distribuiti nelle scuole e pagati dal Comune, non mi sembra che qualcuno sia imputato per questo».
Letizia Tortello
(da “La Stampa”)
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