IL NAZARENO DELL’IMPERO: SILVIO LANCIA L’OPA SU RAI NEW PER BLINDARE IL DUOPOLIO
IL GOVERNO DICE NO, MA LASCIA UNA PORTA APERTA: E’ SOLO L’INIZIO DI PARTITA
È la mossa. Aggressiva. Per destabilizzare.
E rilanciare il Nazareno sull’Impero, dopo che è entrato in “sonno” quello politico. E per blindare il duopolio in vista della riforma della Rai.
Per questo Mediaset si lancia alla conquista delle torri della Rai, appena tre mesi dopo il loro sbarco a piazza affari.
E lo fa con un’Opa lanciata attraverso la sua omologa società , Ei Towers, subordinata al raggiungimento del 66,67 per cento del capitale.
Per capire l’impatto, ecco le parole di uno degli sherpa di Renzi sulla riforma della Rai: “È un atto di schermaglia, di intimidazione. Renzi fa una battuta sulla Gasparri in un talk e Mediaset ti fa un’Opa ostile. Berlusconi si è messo a giocare pesante”.
Il titolo Mediaset vola in borsa. E gli azzurri martellano sulla necessità di un polo nazionale dell’infrastruttura televisiva, sul modello europeo presente in Spagna, Regno Unito e Francia: “La Rai — spiega Maurizio Gasparri — ci guadagna, quindi deve valutare che cosa deve fare”.
Rai way è solo un fronte, all’interno di quella che Berlusconi vive come la madre di tutte le battaglie la riforma del sistema televisivo.
Non è un caso che tutto lo stato maggiore da giorni picchia duro a difesa della legge Gasparri che assicura il duopolio.
Perchè la questione Ray way non è chiusa con la risposta del governo che arriva a Borse chiuse: “Il governo ricorda che, anche considerata l’importanza strategica delle infrastrutture di rete, un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2 settembre 2014 ha stabilito di mantenere in capo a Rai una quota nel capitale non inferiore al 51 per cento”.
Fonti berlusconiane spiegano che la risposta non è certo uno schiaffo di quelli pesanti. Il diavolo è nei dettagli.
Ecco perchè: “L’offerta di Ei Tower è rivolta al cento per cento delle azioni ed è valida se raccoglie i due terzi, il 66,67 del capitale; il governo risponde: mi tengo il 51, quindi, di fatto, posso darti il 15, dal 66 al 51”.
L’aspetto cruciale è che, in tal modo, si crea una situazione curiosa perchè il controllo dell’assemblea straordinaria sono i due terzi.
Ed è curioso che, essendo Rai way quotata in borsa, abbiano taciuto i consigli di amministrazione. E la risposta sia stata lasciata solo alla precisazione del Mise.
Insomma, siamo ancora all’inizio di una battaglia complicatissima. Su cui la sinistra del Pd ha lanciato segnali di allarme.
A partire da Pier Luigi Bersani che da giorni sente un’aria strana attorno al Nazareno. Prima Rcs stringe i tempi sulla vendita dei suoi Libri, per i quali è stato manifestato un interesse da parte di Mondadori, e convoca un consiglio di amministrazione straordinario per il prossimo 2 marzo.
Poi l’Opa su Rai way: “Immaginiamo che il Milan compri il 49 per cento dell’Inter e poi mi interrogo su qual è il pronostico del derby, vediamo come va”.
A mettere in fila i fatti, il clima attorno al Nazareno non segna tempesta per quel che riguarda le aziende di Berlusconi.
Anzi, in parecchi nel palazzo notano come mai l’ex premier ha sentito una libertà di azione tale da giustificare operazioni così aggressive.
Proprio attorno alla questione Rai way si è consumato uno strappo profondo di palazzo Chigi sia con la sinistra politica sia col “partito Rai”.
Fu il premier ha spingere per la privatizzazione agli albori del Nazareno.
Ora i segnali che arrivano sono ambigui. Come sul tema complessivo della riforma della Rai, messa sul tavolo come una pistola dopo la vicenda del capo dello Stato.
In parecchi ricordano l’intervista al Tg1 di due settimane fa in cui Renzi, dopo aver annunciato che avrebbe messo mano alla Rai, di fatto invitò Berlusconi a tornare al tavolo delle riforme: “Se cambia idea, come ha fatto tante volte, noi siamo qui”.
Ora la vicenda Rai way. Come andrà l’Opa è difficile prevederlo.
La grande libertà di movimento di Berlusconi (e la grande aggressività ) è facile registrarla.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply