IL NUOVO REGIME DEI SOVIET DELLA LEGA MARONIANA: NUOVA COSTITUZIONE,COMITATO ESECUTIVO E UFFICIO POLITICO IN MANO AL NUOVO CERCHIO MAGICO
POSTI DI POTERE SOLO ALLA NOMENKLATURA FIDATA… SCOPE E RAMAZZE USO GONZI, MA L’INQUISITO PINI RESTA AL SUO POSTO… IL TROTA SCOMPARE DA FACEBOOK, CALDEROLI RIDIMENSIONATO, BOSSI PENSIONATO A VITA
Il consiglio federale padano ha approvato la bozza del futuro statuto del movimento.
Tra le novità , un nuovo ruolo a vita per il presidente federale – dunque, Umberto Bossi – che farà da «corte d’appello» rispetto alle espulsioni decise dal comitato di disciplina nei confronti dei militanti con oltre vent’anni di anzianità .
Un ruolo di garanzia su cui Bossi ha insistito, nella preoccupazione che la stagione delle «ramazze padane» (per dirla con i maroniani) o delle «purghe» (per usare l’espressione di Roberto Calderoli) possa causare nuove spaccature nel movimento.
Scompare, invece, una figura fin qui cardine: il coordinatore delle segreterie nazionali, da sempre incarnato da Roberto Calderoli.
La ragione della scomparsa è che nel nuovo Carroccio le segreterie «nazionali» (che sono poi quelle regionali) dovranno assumere un peso assai più significativo di quello attuale.
Tra l’altro, i Comuni potranno decidere in autonomia le alleanze da stringere in caso di elezioni: un modo per non sbattere la porta in faccia al Pdl per le future amministrative.
Il governatore veneto Luca Zaia ha insistito sulla necessità di un codice etico da allegare al nuovo statuto, ma l’altra novità di peso è il comitato esecutivo.
Sarà la vera stanza dei bottoni, il luogo delle decisioni strategiche del movimento, designato dal consiglio federale che al contrario diventerà assai meno operativo: si riunirà non più di tre volte all’anno.
Infine, sarà costituito un ufficio politico federale organizzato in dipartimenti: sicurezza, giustizia, lavoro ecc… Un modello che qualcuno ha definito, nientemeno, che «neo comunista».
Sarà il luogo dell’elaborazione delle proposte politiche e a guidarlo, con ogni probabilità , si troverà l’ex segretario della Lega lombarda – nonchè presidente della commissione Bilancio della Camera – Giancarlo Giorgetti.
Ancora aperta la discussione sui vice di Roberto Maroni.
Il vicario sarà un veneto ancora da individuare, dopo che Luca Zaia ha declinato l’offerta del capo dei Barbari sognanti.
Il vicepresidente del movimento nel nome della Lombardia sarà il deputato bergamasco Giacomo Stucchi.
E intanto, sorpresa. Renzo Bossi è scomparso da Facebook.
Cancellati sia il profilo personale che la pagina dedicata ai sostenitori.
L’iper attività del figlio del leader padano su Facebook (a suo dire, «sempre improntandola all’attività lavorativa») era nettamente diminuita dopo le rivelazioni sulle «mancette» da 5000 euro da lui percepite da parte del partito.
Tra l’altro, da consigliere regionale, Bossi il giovane aveva chiesto di chiudere l’accesso ai social network sui computer dei dipendenti regionali.
Motivo: la presunta improduttività causata dalla navigazione su quei siti.
Poi, appunto, il patatrac.
Il lavoro di filtraggio degli insulti e dei contenuti offensivi era diventato probabilmente insostenibile anche per gli amici del «Trota», che pure per parecchio tempo avevano fatto gli straordinari per cancellare al volo gli improperi.
E così, Renzo ha tagliato la testa al toro e ha «suicidato» la sua identità digitale sul social network biancazzurro.
Resta l’account Twitter, ma l’ultimo aggiornamento risale al 17 gennaio: «Bossi, la Lega che unisce».
Il Carroccio di piazza ha invece deciso che si darà appuntamento a Verona.
La notizia è stata ufficializzata da un post di Roberto Maroni sulla sua pagina Facebook: «Domenica 17 giugno tutti a Verona per il “No Imu Day”.
Quello del 17 giugno sarà il terzo evento organizzato dal Carroccio per contestare l’Imu.
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