IL RAGAZZO MORTO ALLA “NOTTE BIANCA” ALLA SAPIENZA CERCANDO DI SCAVALCARE LA CANCELLATA E LA SICUREZZA PATACCA DI SALVINI
UNA FESTA SENZA AUTORIZZAZIONE CHE RICHIAMA MIGLIAIA DI GIOVANI STUDENTI IN PIENA UNIVERSITA’ A ROMA SENZA CHE NESSUNO ASSICURI L’ORDINE PUBBLICO… IN ALTRI PAESI IL MINISTRO DEGLI INTERNI SI SAREBBE GIA’ DOVUTO DIMETTERE PER MANIFESTA INCAPACITA’
È finito nel più tragico dei modi l’evento organizzato la notte fra venerdì e sabato alla città universitaria per la Notte Bianca della Sapienza, un party abusivo e privo di autorizzazioni organizzato tra le mura dell’ateneo.
Un ragazzo di 26 anni originario di Foggia, Francesco Ginese, è morto dopo essere rimasto gravemente ferito nel tentativo di scavalcare una delle cancellate per entrare al party.
Francesco, arrampicandosi sulla cancellata, sarebbe rimasto infilzato e si è reciso l’arteria femorale. Le sue condizioni sono apparse fin da subito disperate e, nonostante un delicato intervento, oggi è morto al policlinico Umberto I.
Dai primi accertamenti degli investigatori, sembra che il ragazzo si trovasse in compagnia di un amico quando ha deciso di scavalcare il cancello di viale dell’Università forse per non pagare il biglietto, a sottoscrizione, o evitare la fila all’ingresso principale.
Per salvarlo era scattata una gara di solidarietà sui social per la raccolta di sangue. Anche sulla pagina Fb della ‘Notte Bianca’ alla Sapienza era stato rilanciato l’appello di amici e conoscenti di Francesco che era iscritto alla Luiss ed era uno studente modello.
E ora sono in corso accertamenti della polizia per far luce sull’accaduto e individuare i responsabili del rave abusivo che rischierebbero la denuncia.
In Procura in queste ore si indaga per capire cosa è successo e accertare eventuali responsabilità , in particolare di chi doveva garantire l’incolumità dei partecipanti alla festa: al vaglio sia la posizione degli organizzatori della Notte Bianca che di chi ha la giurisdizione sugli spazi dell’ateneo.
Ai pm a breve verrà inviata un’informativa anche sulla base delle risultanze dell’attività di monitoraggio e osservazione effettuata quella notte dagli agenti della polizia.
Al momento, secondo quanto si apprende, l’incidente del 26enne sembrerebbe di natura accidentale.
Intanto è bufera sulle feste abusive all’interno dell’università . “Rattrista grandemente che nonostante i ripetuti moniti, divieti e denunce a evitare comportamenti non consentiti e rischiosi per l’incolumità , si sia verificato un gravissimo incidente che è costato una giovane vita”, hanno sottolineato dalla Sapienza aggiungendo: “Quando l’Ateneo ha notizia dell’organizzazione di eventi non autorizzati provvede sempre, come anche nel caso in questione, a una preventiva formale comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza”.
E qui sta il punto, la polizia era stata avvisata.
In questi casi o si vieta la “festa abusiva” o si garantisce la sicurezza dei partecipanti.
Come mai la polizia è così solerte a togliere gli striscioni dai balconi ma assiste senza intervenire a manifestazioni non autorizzate?
Cosa è stato fatto per impedire la tragedia? Perchè non si è provveduto a formare cordoni e filtri di sicurezza per garantire un sicuro accesso alla festa che richiama ogni anno migliaia di studenti?
La polizia è pagata per assicurare la sicurezza dei cittadini o solo per manganellare i contestatori di Salvini?
A dirsi “profondamente addolorata dalla scomparsa di Francesco” il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. “Un bravo ragazzo – ha aggiunto – che ho conosciuto personalmente e che consideravo un amico. Lo sono ancora di più per le circostanze in cui questo è avvenuto.Ai familiari, e a tutti gli amici, un forte abbraccio ed il mio cordoglio”.
Sgomento tra i familiari e gli amici di Francesco, che dopo una laurea in politica internazionale alla Luiss aveva da poco iniziato un lavoro in una multinazionale. Appena avvertiti dell’accaduto i genitori sono partiti da Foggia, la sua città natale, e sono rimasti accanto a lui fino all’ultimo.
Commento fuori dal mondo della Meloni che non sa neanche di cosa parla quando auspica che “la Sapienza e tutte le università italiane siano liberate dai teppisti dei centri sociali e riconsegnate agli studenti”.
Deve aver visto un altro film, dato che qua i centri sociali non c’entrano una mazza.
Stendiamo un velo pietoso.
(da agenzie)
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