IL RETROSCENA: TRIA E SAVONA VOLEVANO RIDURRE IL DEFICIT DAL 2,4% AL 2,1%
MA I DUE FUORICORSO HANNO LA MISSION DI FAR FALLIRE L’EUROPA PER CONTO TERZI
Chi vuole mollare sul deficit al 2,4%? Ieri nel bel mezzo dell’infuocato Consiglio dei ministri il ministro dell’Economia Giovanni Tria è uscito allo scoperto sull’ipotesi ufficialmente inesistente e infatti negata dai due vicepremier durante la giornata.
Il risultato, raccontano oggi Ciriaco e Lopapa su Repubblica, non è stato esaltante:
Ma come detto c’è un fantasma con la virgola che in questo pre-consiglio informale aleggia per quasi due ore: il deficit al 2,4 per cento. Quando Tria lo indica pubblicamente, in Consiglio dei ministri si apre una prima, clamorosa crepa. Il ministro dell’Economia propone di ricalcolare il deficit al 2,1%, per sedare spread e investitori.
Il responsabile degli Affari europei Paolo Savona non parla, ma è d’accordo. Paradossalmente sono loro, i tecnici in quota Lega — che nelle ultime settimane hanno girato l’Europa e incontrato anche i vertici della Bce — a tornare alla carica.
Ne hanno parlato prima con Salvini. Spiegando che la mossa non servirà magari a bloccare la procedura di infrazione, ma potrebbe arrestare la crisi sui mercati.
Che è il vero macigno di queste ore.
Il problema è che i due vicepremier restano ostili all’idea. Indisponibili a mollare sul 2,4%.
D’altronde la loro mission per conto terzi è far fallire l’Europa.
(da agenzie)
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