IL SENATORE INVISIBILE: APERTA INDAGINE SU CASELLI (PDL), ELETTO IN ARGENTINA, PER VOTO SOSPETTO
INDAGATO PER TRUFFA, FALSO IN ATTO PUBBLICO E VIOLAZIONE DELLA LEGGE ELETTORALE: AVREBBE FALSIFICATO MIGLIAIA DI SCHEDE ELETTORALI, IMPOSSESSANDOSI DI 20.000 PLICHI MAI GIUNTI A DESTINAZIONE… INDEBITAMENTE COMPILATE, LE SCHEDE SAREBBERO POI STATE REGISTRATE COME VALIDE… CASELLI IN PASSATO FU INDAGATO PER TRAFFICO D’ARMI E SOSPETTATO DI LEGAMI MAFIOSI
Dopo il caso del senatore Di Girolamo (circoscrizione Europa) arrestato per essere stato eletto grazie all’impegno attivo della ‘ndrangheta, il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo della Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sull’elezione del senatore Juan Esteban Caselli, nominato coordinatore del Pdl nel Mondo in sostituzione di Aldo Di Biagio passato con Gianfranco Fini. Un’inchiesta che conferma come il voto degli italiani all’estero non garantisca un diritto, bensì si presti a facili manipolazioni poco consone ad una democrazia occidentale.
L’accusa ipotizzata per Caselli è di truffa per falso in atto pubblico e violazione della legge elettorale.
L’imbroglio sarebbe consistito anche nell’aver falsificato le schede elettorali per diverse ragioni non recapitate o tornate al Consolato.
Il sospetto è che si siano impossessati di 20 mila plichi elettorali che non sarebbero giunti a destinazione a causa dell’indirizzo sbagliato.
Migliaia di schede sarebbero state riempite tutte dalla stessa mano con il nome di Caselli e inviate in Italia.
Nel corposo fascicolo oltre a un video anche molte testimonianze di persone che hanno dichiarato di non aver votato: “No ha ber votado en las elecciones parlamentarias italianas celebradas en el mes de abril del ano 2008” mentre le schede risultano intestate a loro…
Un’operazione che secondo gli inquirenti non sarebbe potuta avvenire senza la complicità del Console italiano Giancarlo Maria Curcio nominato il 19 dicembre scorso da Berlusconi ambasciatore a Panama, con cui Caselli dice di condividere la stessa visione cristiana della vita.
Nell’inchiesta spuntano anche i nomi di un carabiniere incaricato della sorveglianza delle buste presso il consolato generale; di Marcello Valeri, capo dell’ufficio informatica ed elettorale del Consolato Generale d’Italia a Buenos Aires; di Oscar Andreani titolare dell’omonima ditta di spedizione; di Francesco Arena di origine calabrese che trasmette il programma “Italia Tricolore” da Radio Splendid finanziato dal senatore Caselli, amico del Console Curcio e di Carmelo Pintabona originario di Sinagra in Sicilia.
Caselli per gli amici argentini “Carcho”, nome quasi sconosciuto in Italia se non per aver conquistato il record come il senatore più assente a Palazzo Madama con un 38% di presenze, vanta invece una storia molto conosciuta dai magistrati e dall’opinione pubblica argentina per i suoi a dir poco lati oscuri che lo legano anche alla dittatura e al governo Menem.
Come ricorda il quotidiano argentino “Critica”, il seggio al Senato gli è stato offerto da Berlusconi in persona.
È lui il fondatore del partito “El Pueblo de la libertad” con il quale ha annunciato la sua candidatura alla Casa Rosada per le prossime elezioni con queste parole: “Per quanto riguarda la politica a livello nazionale prenderò esempio da Silvio Berlusconi”.
Ex ambasciatore presso il Vaticano nel governo di Carlos Menem, Caselli vantava un rapporto strettissimo con monsignor Angelo Sodano.
Fu proprio grazie a Caselli designato “Gentiluomo di Sua Santità ” che Menem ebbe un posto a sedere a San Pietro ai funerali di Giovanni Paolo II. Il Vescovo Rafael Rey titolare della Caritas Argentina quando andò in pensione raccontò che Caselli nel 1999 gli offrì denaro affinchè moderasse le sue critiche al governo Menem…
La giornalista Olga Wornat in un suo libro ha scritto che “Carcho” è stato il consigliere dei dittatori Reynaldo Bignone e Roberto Viola negli anni bui delle desapariciones argentine e che la sua fortuna finanziaria affaristica è iniziata dall’eredità dell’ufficiale dell’aviazione militare, Miguel Cardalda, di cui era autista, anche lui desaparasidos.
Accusa rinnovatagli da Avila, candidato alla presidenza della squadra del River Plate nel corso della famosa trasmissione sportiva del canale Cen El Diario, durante la quale ha aggiunto che Caselli aveva pagato delle mazzette ai politici e di aver fatto i soldi con il gioco d’azzardo e con la prostituzione della provincia di Buonos Aires.
Da sottosegretario alla Presidenza della Repubblica di Menem, Caselli fu indagato per traffico d’armi per essere intervenuto a nome della Casa Rosada sul ministro della Difesa a favore della ditta Sarlenga, poi coinvolta nel commercio di armi acquistate in Ecuador rivendute alla Croazia durante la guerra in Bosnia attraverso una triangolazione con Argentina e Venezuela. Tra i suoi acerrimi nemici politici compare anche l’ex ministro dell’Economia argentino, Domingo Cavallo, che lo ha accusato di far parte della mafia legata ad Alfredo Yabran, personaggio collegato tra l’altro all’uccisione di Josè Luis Cabezas, fotografo del settimanale politico argentino Noticias.
Sandra Amurri
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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