IL SINDACO DI ADRO PERDE ANCHE IL RICORSO: I 100.000 EURO DI SPESE ORA LI PAGHERANNO I CITTADINI DI ADRO
IL SINDACO LANCINI SI OSTINA A SPUTTANARE I SOLDI DEI CITTADINI E A PERDERE CAUSE: A PARTE LE SPESE DI RIMOZIONE E GLI ONERI LEGALI, SI E’ GIA’ ARRIVATI A 100.000 EURO….PERCHE’ L’EROE PADANO NON SE LE PAGA DI TASCA SUA?
La pagliacciata della prima scuola federalista padana costerà cara ai cittadini di Adro.
Si parla di oltre cento mila euro escluse le spese per i lavori di rimozione definitiva e le parcelle dei legali che hanno difeso la linea del sindaco Oscar Danilo Lancini che certo non sborserà di tasca sua.
Ed è di pochi giorni fa la bocciatura del ricorso presentato dai suoi avvocati.
Si chiude così la farsa iniziata l’11 settembre scorso con l’inaugurazione della scuola marchiata con diverse centinaia di simboli del “Sole delle Alpi”.
Il giudice ha accolto pienamente l’istanza della Camera del Lavoro di Brescia che nell’autunno 2010 aveva avviato un’azione legale contro la presenza della simbologia celtica tanto cara alla Lega Nord.
Per il giudice “la presenza dei simboli discrimina gli insegnanti e addetti alla scuola di Adro, creando una situazione di svantaggio consistente nella compromissione della libertà di insegnamento”.
Inoltre: “La libertà in questo campo è talmente importante, che la Costituzione protegge non solo la libertà nella scuola, ma anche la libertà della scuola”.
Il Comune sarà quindi obbligato a rimuovere, a proprie spese, tutti i simboli dall’istituto oltre a ricollocare le suppellettili asportate senza il simbolo della Lega. Dovrà anche esporre la bandiera italiana, quella europea in modo permanente e pubblicare in copia integrale l’ordinanza nella bacheca della scuola per una settimana.
Ma l’accanimento del sindaco Lancini peserà sulle spalle della collettività tanto che già ieri Valerio Delpozzo — rappresentante della lista Linfa — assicurava che nei prossimi giorni l’opposizione farà un rendiconto delle spese legali sostenute fino ad ora.
“Ogni scelta discriminatoria del sindaco ha provocato dei ricorsi (persi) e cause legali — spiega Del-pozzo —. Stiamo dunque verificando, per ogni singola delibera, quanto siano costate tutte le azioni legali in cui si è imbarcato a spese della collettività ”.
Il comune di Adro è stato sempre condannato a pagare.
Anche nel documento depositato ieri l’amministrazione dovrà versare 3 mila euro alla Cgil a titolo di spese legali e altri 2mila e cento al ministero dell’Istruzione. Ma il groviglio giuridico in cui si è infilato il sindaco Lancini è oramai inestricabile oltre che costoso.
Vediamo perchè: per la scuola ai due gradi di giudizio affrontati senza successo – nel vano tentativo di mantenere il simbolo padano – rimane pendente un ulteriore procedimento per definire le modalità con le quali la rimozione deve essere eseguita visto che dopo la prima decisione il sindaco si era rifiutato di attenersi all’ordine del giudice.
In questo procedimento il sindaco ha, tra l’ altro, depositato una dichiarazione formale di avvenuta rimozione che però è stata subito smentita da alcune fotografie.
Lancini quindi aveva mentito davanti al giudice rischiando così di incorrere in un processo penale per falsa dichiarazione.
Il processo penale si svolgerà comunque sulla base del reato di “mancato rispetto dell’ ordine del giudice” per il quale la Cgil aveva depositato una denuncia.
Rimangono aperte la questione del bonus bebè e del fondo sostegno affitti riservati agli italiani; il comune di Adro ha perso in due processi con ulteriori spese da sostenere.
Pur condannata l’amministrazione non ha pagato il bonus bebè ai nuovi nati stranieri quindi è pendente un ulteriore processo promosso da 7 stranieri residenti.
Infine per il fondo affitti il sindaco ha aggirato la condanna inserendo in graduatoria gli stranieri ma cancellando i fondi.
Conseguenza? In questi giorni i ricorrenti che hanno ricevuto una lettera nella quale si riconosce il diritto al contributo ma si dice anche che non ci sono soldi.
Si profila pertanto un ennesimo contenzioso.
Leave a Reply