IN ATTESA CHE IL GOVERNO TROVI LA ROTTA, I LEGHISTI TAGLIANO LA MENSA AI BIMBI CHE NON PAGANO LA RETTA
IN VENETO PANE E ACQUA, A BRESCIA VIETANO ANCHE L’INGRESSO IN MENSA: I SINDACI LEGHISTI NON COPRONO I DEBITI DELLE MENSE SCOLASTICHE…. VIOLATA LA LEGGE 176 SULL’OBBLIGO DI FREQUENZA DEL TEMPO MENSA…MA QUESTI SINDACI SANNO CHE ESISTONO I SERVIZI SOCIALI NEI COMUNI?
Sono talmenti radicati nel territorio, sono così sensibili alle esigenze dei propri amministrati, rappresentano così bene i ceti operai e le categorie più deboli, che molti sindaci leghisti della nuova generazione si stanno distinguendo in mirabili iniziative sociali.
Dopo la vicenda di Montecchio Maggiore, nel vicentino, in cui la giunta comunale leghista aveva lasciato gli scolari a pane e acqua, in una scuola elementare di Adro, nel bresciano, il comune ha negato il pranzo ai figli delle famiglie in arretrato coi pagamenti.
In attesa che questo governo trovi la rotta giusta per fare finalmente qualcosa di utile per la collettività e non solo per pochi, la preoccupazione dei leghisti pare sia quella di tagliare i panetti ai bimbi non in regola con la retta.
Ad Adro sono arrivati al punto di impedire l’ingresso nella mensa agli alunni non a posto coi pagamenti, in quanto il sindaco non intende più coprire i debiti della mensa scolastica gestita da un’associazione di genitori.
Si tratta di poche migliaia di euro e l’iniziativa è partita dallo stesso sindaco famoso per le sue iniziative contro gli immigrati: anni fa mise una taglia sui clandestini e ad Adro gli extracomunitari in regola sono pure stati esclusi dal bonus a favore delle famiglie bisognose, a dimostrazione del latente razzismo che sta alle origini di tante deliberazioni della giunta.
In verità più che di morosi, qua si tratta di famiglie che pagano la retta in ritardo o che si trovano in una situazione momentanea di difficoltà , magari a causa della perdita del lavoro o di una messa in cassa integrazione.
Sarebbe bastato dialogare e valutare caso per caso, facendo intervenire magari i servizi sociali per i casi più pesanti.
Ma evidentemente i servizi sociali al comune di Adro non esistono, non interessano: chi non può pagare può anche crepare per strada, il business prima di tutto.
E’questa la filosofia che si sta facendo strada nei territori amministrati dalla Lega, un disinteresse verso chi rimane indietro, altro che le palle che ci raccontano in Tv.
Un comune che chiede in anticipo i soldi della mensa, ma che, se una famiglia ritarda per una volta il pagamento, sottopone un bimbo alla umiliazione di vedersi negato un pranzo.
In contrasto peraltro con il rispetto dell’obbligo di frequenza del tempo mensa previsto dal’art. 1 della legge 176 del 2007, senza neanche una comunicazione scritta.
All’improviso si dividono i bambini tra chi mangia e chi resta fuori dalla porta a digiuno.
Che vergogna per uno stato civile, arrivare a discriminare persino le creature più indifese.
E non ci si venga a dire che chi non paga non deve mangiare: certi comuni evitino di sputtanare i soldi in stronzate semmai, i sindaci si taglino lo stipendio piuttosto, evitino sagre paesane e musicanti padani, giullari di corte e iniziative demagogiche.
Ma assicurino un pasto caldo a chi non può permetterselo.
Questa è umanità , questa è la storia della solidarietà nel nostro Paese, questa è civiltà unitaria, senza distinzione di razza e e di religione.
E la politica faccia il proprio dovere, dando l’esempio.
Se il primo comune che si era permesso di negare un panino a un bimbo fosse stato commissariato, state certi che altri si sarebbero guardati bene dall’imitarlo.
Se si tace, si diventa complici.
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