IPOCRISIA GRILLINA: AVEVANO PROPOSTO ALLA GAMBARO “DIMISSIONI A TEMPO”
LO SVELA IL SECOLO XIX: LEI SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE, POI TRA DUE-TRE MESI, A BUFERA PASSATA, L’IMPEGNO DI CRIMI, PER CONTO DI GRILLO, A RIACCOGLIERLA… MA LA GAMBARO CON DIGNITA’ HA RIFIUTATO L’INCIUCIO
Questa sera la senatrice Gambaro sarà espulsa dalle milizie talebane: per quel che vale il tarocco del voto on line di non si sa chi.
Decisione che qualsiasi giudice della Repubblica italiana (e non talebana) ci metterebbe un minuto a dichiarare nulla, tanto è illegittima, oltre che ridicola.
Lo Statuto grillino registrato prevede infatti che non esista vincolo di mandato tra eletto e partito, in sintonia con la Costituzione: se è quindi legittimo dissentire in aula, figuriamoci se non lo è esprimere critiche ai vertici per l’esito elettorale nefasto. §
E anche richiamarsi al regolamento interno del gruppo al Senato è un autogol: in primis perchè l’eventuale allontanamento prevede la metà più uno dei voti dei membri del gruppo (ovvero 81 parlamentari su 160) .
E hanno votato per l’espulsione solo in 79.
In subordine perchè dovevano votare solo i senatori e non i i deputati (nel qual caso non sarebbe neanche passata la proposta).
Ma per coloro che credevano che i talebani non fossero dei pataccari e degli ipocriti, ecco che il “Secolo XIX”, sempre ben informato sulle vicende grilline, svela un interessante retroscena.
L’incontro segreto tra Crimi, Morra e la Gambaro, nel corso del quale i vertici Cinquestelle avevano proposto una exit strategy: dimissioni immediate della Gambaro, per salvare la faccia a Grillo, e tra due-tre mesi, a bufera mediatica passata, sarebbe stata riaccolta.
La Gambaro ha ritenuto offensiva della sua dignità la proposta e l’ha respinta.
Questa è la coerenza dei vertici Cinquestelle, i duri e puri dell’inciucio.
Per chi non avesse ancora compreso con chi ha a che fare.
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