ISRAELIANI E PALESTINESI SONO OSTAGGI DEI RISPETTIVI ESTREMISMI
DA UN LATO HAMAS E L’IRAN PUNTANO ALLA DISTRUZIONE DELLO STATO ISRAELE, DALL’ALTRO I SEGUACI ULTRAORTODOSSI DEL RABBINO MEIR KAHANE NON VOGLIONO LASCIARE UN CENTIMETRO DI TERRA AI PALESTINESI: “NON C’E’ COESISTENZA CON IL CANCRO”
Dal fiume al mare. Il concetto è stato ribadito dal presidente iraniano Ebrahim Raisi al vertice di Riad. Un solo Stato, palestinese, dal Giordano al Mediterraneo. Certo, nella propaganda di Teheran si specifica poi che anche gli ebrei avranno diritto a viverci, da cittadini a pieno titolo. Ma il senso non cambia, la distruzione di Israele.
E’ il ritorno al 1948, al confronto mortale fra due nazioni nascenti, o una o l’altra. Finora la Palestina ha avuto la peggio e l’unica vera occasione per nascere è stata con gli accordi di Oslo, nel 1993. Un’intesa che Hamas ha sempre combattuto. Privata degli alleati arabi, che dopo tre grandi guerre hanno accettato l’idea dei due Stati uno a fianco l’altro, si è rivolta alla Repubblica islamica, per quanto odiato rivale sciita del jihadismo sunnita. Fino al massacro del 7 ottobre
Sull’altro lato c’era il pragmatismo di Yitzhak Rabin: «Combatto il terrorismo come se non ci fossero negoziati di pace, ma tratto come se non ci fosse il terrorismo». I movimenti ultrareligiosi e ultrasionisti guardavano al rabbino Meir Kahane e consideravano il controllo del territorio “dal fiume al mare” come diritto divino. È un estremista israeliano a uccidere Rabin il 4 novembre del 1995.
La destra torna al potere e la Seconda intifada quasi seppellisce Oslo. Ma nel 2005 è un falco del Likud, Ariel Sharon a decidere il ritiro da Gaza e lo smantellamento degli insediamenti, 8 mila abitanti. Due seguaci delle idee del rabbino Kahane, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, preparano una rivolta interna. Ma poi non se fa nulla. Rimane però l’idea, riassunta da una frase di Kahane: «Non c’è coesistenza con il cancro», cioè gli arabi.
La proposta per arrivare alla pace è piuttosto uno «scambio di popolazioni», vale a dire l’espulsione dei palestinesi dalla Cisgiordania e da Gerusalemme Est. Smotrich e Ben Gvir sono al governo, centinaia di migliaia di abitanti della Striscia sono in marcia verso Sud. Dal fiume al mare è diventata una doppia minaccia. Dell’estremismo jihadista e di quello ultrasionista.
(da La Stampa)
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