ISTAT: ITALIANI SEMPRE PIU’ INSODDISFATTI, LA CRISI MORDE E SI CERCA RIFUGIO NELLA FAMIGLIA
CRESCE LA SODDISFAZIONE PER LE RELAZIONI AFFETTIVE, AUMENTA CHI NON SI PUO’ PERMETTERE UNA SETTIMANA DI FERIE L’ANNO
La soddisfazione per le proprie condizioni di vita, complice la crisi, cala e gli italiani si rifugiano nella famiglia e nei rapporti di amicizia.
È il quadro che emerge dall’indagine Istat su Deprivazione e soddisfazione, aspetti di vita quotidiana secondo cui «si riscontra una contrazione del livello di soddisfazione per la vita in generale, mentre aumenta per alcuni ambiti rilevanti della vita quotidiana, come le relazioni familiari e amicali».
Anche la soddisfazione per il tempo libero cresce, mentre peggiora quella per la situazione economica personale e familiare.
Secondo l’indagine, nel 2011 sono aumentate le famiglie che dichiarano di non poter sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 33,3% al 38,4%), di non potersi permettere una settimana di ferie all’anno (dal 39,8% al 46,5%) o, se lo desiderassero, un pasto con carne o pesce ogni due giorni (dal 6,7% al 12,3%), nonchè quella di chi non può permettersi di riscaldare adeguatamente l’abitazione (dal 11,2% al 17,9%).
In compenso, il 91% degli intervistati si dichiara soddisfatto per le relazioni familiari (il 36,8% lo è molto): per le relazioni amicali tale quota è pari all’84,0%, con il 26,6% di molto soddisfatti.
Dichiarano un peggioramento della propria situazione economica in misura superiore quelle con persona di riferimento lavoratore in proprio (58,8%), operaio (56,9%) e in cerca di occupazione (73,4%). Rispetto al 2011, sottolinea l’Istituto di statistica, si riscontra una contrazione del livello di soddisfazione per la vita in generale, mentre la soddisfazione aumenta per alcuni ambiti rilevanti della vita quotidiana, come le relazioni familiari e amicali. Anche la soddisfazione per il tempo libero cresce, mentre peggiora quella per la situazione economica personale e familiare.
Sempre riguardo il disagio economico, la percezione delle famiglie, prosegue l’Istat, è, comunque, molto diversificata rispetto alla condizione della persona di riferimento. Dichiarano un peggioramento della propria situazione economica in misura superiore quelle con persona di riferimento lavoratore in proprio (58,8%), operaio (56,9%) e in cerca di occupazione (73,4%).
Cala anche, sottolinea l’Istat, la soddisfazione per la situazione economica personale. Il 55,7% delle persone di 14 anni e più si dichiara per niente o poco soddisfatto, contro il 49,5% dell’anno precedente.
Il calo della soddisfazione per la situazione economica registrato nel marzo 2012, spiega l’Istat, si lega al peggioramento avvenuto nel 2011 degli indicatori europei di deprivazione. In complesso, prosegue l’Istat, la quota di individui in famiglie deprivate, con tre o più sintomi di disagio economico, passa dal 16,0% al 22,2%; quella delle persone in famiglie gravemente deprivate, con quattro o più deprivazioni, dal 6,9% all’11,1%.
Una condizione di più marcato svantaggio si osserva, rileva ancora l’Istat, tra i residenti nel Mezzogiorno (il 36,5% è deprivato e il 19,3% è gravemente deprivato), oltre che tra quanti appartengono a famiglie con persona di riferimento disoccupato (il 51,8% e il 32,1%), operaio (30,6% e 14,9%), lavoratore in proprio (19,7% e 8%), giovane con meno di 35 anni (28,9% e 15,6%).
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