“ITALIA IN RECESSIONE”: S&P CONFERMA IL RATING DI OTTOBRE CON OUTLOOK NEGATIVO
E AVVERTE: DALLE RIFORME INVERSIONE DI TENDENZA NEGATIVA
Il giudizio è lo stesso dato a ottobre: BBB con outlook negativo. Poi il monito: “Inversione sul fronte delle riforme ha spinto l’economia in recessione”
Standard and Poor’s lascia invariato il rating dell’Italia. Il livello resta a BBB con outlook negativo. C’era grande attesa per il ‘verdetto’ dell’agenzia di rating, che è arrivato in serata, a mercati chiusi.
Ed è identico all’ultimo giudizio, rilasciato a ottobre, quando S&P decise di rivedere l’outlook da stabile a negativo. L’Italia si conferma così a due gradini sopra il livello “junk”, ossia spazzatura, la soglia di pericolo reale.
Da parte dell’agenzia, però, un monito: un’inversione di tendenza sul fronte delle riforme e una volatilità della domanda esterna hanno spinto l’economia italiana in recessione.
Le cattive notizie continuano: “I rischi per la posizione fiscale dell’Italia stanno crescendo”.
Un riferimento poi alla situazione politica “i continui cambiamenti politici indeboliscono il potenziale di crescita” del Paese.
L’agenzia di rating sottolinea inoltre come l’economia italiana sarà in una fase di stallo quest’anno e come le politiche del governo rischiano di rafforzare la rigidità dei salari e del mercato del lavoro.
In Italia sia per il governo che le banche si registra inoltre “un marcato deterioramento delle condizioni finanziarie esterne”.
Finora le agenzie di rating hanno dato tempo al Governo italiano, in particolare Moody’s quando lo scorso 15 marzo decise di rinviare ogni decisione in attesa di sviluppi. Da allora però c’è stata una revisione peggiorativa delle principali stime macroeconomiche italiane, legato anche a un aggravamento della cornice internazionale, certificato nel Def approvato dal Governo di Roma. Per questo il pronunciamento di S&P diventa significativo.
L’agenzia ha recentemente rivisto al ribasso le stime sul Pil dell’Italia nel 2019 allo 0,1%, dal +0,7% stimato a dicembre.
La sola tensione da verdetto ha pesato sull’andamento dei titoli di Stato italiani sui mercati finanziari. Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi aveva mostrato dopo la pausa pasquale una pericolosa tendenza al rialzo.
(da “Huffingtonpost”)
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