LA CARTA ROSA DI MATTARELLA: PREMIER ELISABETTA BELLONI O MARTA CARTABIA PER IL GOVERNO NEUTRALE
LA BELLONI E’ DOCENTE ALLA LUISS E PRIMA DONNA SEGRETARIO GENERALE ALLA FARNESINA, LA CARTABIA E’ VICE PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE E ALLIEVA DI ONIDA… IL PARADOSSO CHE A VOTARE CONTRO DUE ECCELLENZE SARANNO DUE FUORICORSO NULLAFACENTI CHE NON HANNO MAI PRESO UNA LAUREA (E LAVORATO)
Sergio Mattarella sarebbe pronto a giocare la ‘carta rosa’ per la premiership del suo governo neutrale, annunciato oggi dopo l’ennesimo giro di consultazioni con i partiti. Una scelta evidentemente inedita nella storia della Repubblica, tesa a convincere i partiti a non buttare a mare il voto espresso dagli italiani il 4 marzo.
Premier donna, dunque. Chi?
In lizza, ci sarebbe anche Elisabetta Belloni, romana, 60 anni, prima donna segretario generale della Farnesina, nominata da Paolo Gentiloni, docente di cooperazione allo sviluppo alla Luiss di Roma, con buoni rapporti con il M5s tanto che girò il suo nome quando in campagna elettorale Luigi Di Maio doveva scegliere i ministri del suo eventuale governo.
E poi gira il nome di Marta Cartabia, milanese, 55 anni, vicepresidente della Corte Costituzionale, nominata alla Consulta da Giorgio Napolitano nel 2014, allieva del presidente emerito dell’Alta corte Valerio Onida.
Elisabetta Belloni in particolare è personalità che riscuote apprezzamenti bipartisan. Direttore generale della cooperazione allo sviluppo del ministero Affari Esteri dal 2008 al 2013, in sostanza dal governo Berlusconi al governo Monti.
E poi direttore generale per le risorse e l’innovazione con i governi di centrosinistra da Enrico Letta a Matteo Renzi.
Nel 2015 viene promossa a capo di gabinetto della Farnesina dall’allora ministro Paolo Gentiloni. E quando nel 2016 Gentiloni lascia la Farnesina per subentrare a Renzi come premier, Belloni viene nominata direttore generale degli ministero degli Esteri: prima donna a ricoprire l’incarico.
Ma Belloni ha ottimi rapporti con il Movimento cinquestelle: ed è questo il punto che le assegna più forza nel caso in cui dovesse essere nominata a capo di un governo neutrale dal presidente Mattarella.
C’era anche lei alla Link Campus quando Di Maio tenne il suo noto intervento di politica estera in campagna elettorale: Belloni era seduta in prima fila e la sua presenza fu raccontata sui media. Il suo nome in effetti girò anche come papabile per il ministero degli Esteri nell’esecutivo che il leader pentastellato ha presentato prima delle elezioni.
E poi c’è Marta Cartabia, cattolica, allieva di Onida e per questo apprezzata in una parte della sinistra, vicina a Giuliano Amato, nominata all’Alta corte da Napolitano.
Il suo nome rientro nella rosa che dovevano portare all’elezione di un nuovo capo dello Stato nel 2015, prima che il Parlamento si arenasse e decidesse per un secondo incarico al presidente Napolitano.
Ad ogni modo, la ‘carta rosa’ è considerata alta per uscire dall’impasse e per cercare di superare una mission che sembra impossibile: dare un governo al paese, fare in modo che il Parlamento voti la fiducia a un governo del presidente.
Neutrale e a tempo, l’ha definito Mattarella elencando le preoccupanti controindicazione di un voto anticipato, che sia in estate o nel prossimo autunno.
(da “Huffingtonpost”)
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