LA CORTE DI GIUSTIZIA BRASILIANA REVOCA LE MISURE DI SORVEGLIANZA A CESARE BATTISTI
ACCOLTA LA RICHIESTA DEI LEGALI DELL’EX TERRORISTA, CONDANNATO IN ITALIA PER QUATTRO OMICIDI
Il Supremo tribunale di giustizia (Stj) del Brasile ha deciso di revocare le misure cautelari stabilite dalla giustizia federale contro l’ex terrorista rosso Cesare Battisti, ex leader dei Proletari Armati per il Comunismo. Lo riportano i media brasiliani.
Battisti era stato arrestato nell’ottobre scorso vicino al confine con la Bolivia mentre secondo la polizia stradale federale cercava di lasciare il Brasile con circa 25mila dollari in valuta estera. Il collegio della sesta corte dell’Stj ha accolto all’unanimità la tesi difensiva secondo la quale le misure precauzionali sono state emanate in modo generico e senza concreti elementi di accusa.
Cesare Battisti ha vissuto un’esistenza segnata dalle fughe in mezzo mondo dopo attentati, condanne all’ergastolo per diversi omicidi e carcere. È nato nel 1954 a Sermoneta, non lontano da Latina. All’inizio degli anni ’70 abbandona la scuola, iniziando una carriera criminale fatta di rapine, furti e sequestri di persona, per le quali viene arrestato diverse volte.
Nel ’76 si trasferisce al Nord e partecipa alla fondazione dei Pac, Proletari armati per il Comunismo, formazione nata nell’area dell’autonomia alla periferia di Milano. Viene arrestato di nuovo, sempre per rapina, e rinchiuso nel carcere di Udine dove conosce Arrigo Cavallina, ideologo dei Pac. In questi anni partecipa alle azioni del gruppo eversivo, che gli costeranno un’altra volta la libertà : nel ’79 viene arrestato a Milano e condannato a 13 anni e 5 mesi per l’omicidio del gioielliere Pierluigi Torreggiani, a febbraio.
Nel 1981 riesce a evadere dal carcere di Frosinone, dove stava scontando la pena, grazie a un assalto di terroristi. Prima a Parigi, poi in Messico, a Puerto Escondido, con la compagna Laurence, dalla quale si è poi separato, e che gli ha dato due figlie. In Messico fonda il giornale “Via Libre”, che “trasferirà ” poi a Parigi
Nel 1990, appena giunto Oltralpe, Battisti viene arrestato ma, cinque mesi dopo, la Francia nega l’estradizione e lui torna in libertà .
Fugge in Brasile nel 2004, poco prima del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato francese che l’avrebbe estradato in Italia da Parigi.
Nel 2007 viene arrestato a Rio de Janeiro e la sua vicenda passa alle mani del Brasile. Due anni dopo il governo del presidente Lula gli concede lo status di rifugiato politico, per «timore di persecuzioni».
Il 25 settembre 2017 l’Italia ha chiesto al Brasile di rivedere la decisione con cui Lula aveva negato l’estradizione, trovando il consenso del ministro della Giustizia, Torquato Jardim, e del titolare degli Esteri, Aloysio Nunes Ferreira.
Il 4 ottobre 2017 Battisti viene arrestato alla frontiera tra Brasile e Bolivia. Secondo le autorità stava cercando di scappare temendo l’arresto.
(da agenzie)
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