LA DESTRA E L’INCAPACITA’ DI ESSERE NORMALI
NON ESISTONO “PIU’ DESTRE”, MA SOLO UN POPOLO CHE HA BISOGNO DI SENTIRSI RAPPRESENTATO… NON SERVONO PAROLE O “LECTIO MAGISTRALIS”, MA GESTA E SCELTE SEMPLICI DA UOMINI VERI
La manifestazione svoltasi ieri a Roma al grido “Renzi a casa”, ha dato una sorta di immagine bidimensionale dello stato della destra in Italia.
Da una parte, l’immagine della cosiddetta pseudo-destra “della pancia”, quella che grida e che cavalca la disperazione e la rabbia della gente, alla ricerca della “pesca delle occasioni”.
Dall’altra, quella della destra raffinata, elegante, sofisticata: quella della “destra con cultura di Governo”, che però non riesce neanche più a portare 100 amici in una sala prenotata per 1.000 persone.
La realtà è che non ci sono “più destre”, ma “solo” un popolo moderato che ha bisogno di risentirsi protagonista e degnamente rappresentato, sia nelle istanze che nei bisogni di ogni tipo.
Fino a quando avremo politici e politicanti che penseranno di essere solo loro a contare e a “segnare la via”; fino a quando avremo politici che continueranno ad immaginare di potersi mettere su una cattedra per “fare la lezione al popolo”, la nostra idea non avrà mai un futuro.
A “chi ha dato”, consiglierei vivamente di farsi da parte: non ha più, nè l’autorità , nè l’autorevolezza, nè la lucidità per dispensare pseudo-patenti, compiti, funzioni o per individuare chi avrebbe diritto di incarnare una possibile storia diventandone il leader.
La sovranità si appartiene al popolo e sarà proprio il popolo che dirà “chi, come e quando”.
Nelle more c’è da prendere atto che la società è variamente composta ed articolata, che ha diverse sfumature e che ha bisogni variamente esplicitati.
Al netto dei distinguo, vi è una parte che non si sente adeguatamente rappresentata, che ha perso la speranza e che ha perso la fiducia in personaggi che hanno saputo soltanto tradire, abbandonandosi alla propria boria.
Un vero leader non dispensa patenti, non impone una strada, non schernisce chi la pensa diversamente: si fa riconoscere e si fa “individuare” dal suo popolo, lo prende per mano, ci si mette accanto e cammina con lui, perchè soltanto insieme sarà possibile stabilire dove e quando “andare”.
Al popolo non interessano le lezioni: per ritornare “a credere” ha bisogno di vedere combattenti audaci, appassionati e irriverenti.
Le distanze dalla gente e dai loro bisogni non si combattono e non si colmano con le parole o con le lectio magistralis.
Occorrono gesta, semplici ma da uomini veri.
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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