LA DONNA ARRESTATA PER L’ATTENTATO A VLADLEV TATARSKY, A SAN PIETROBURGO, È IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER IL CREMLINO. TALMENTE PERFETTO DA SEMBRARE COSTRUITO AD ARTE
LE COSE CHE NON TORNANO SONO MOLTE, A PARTIRE DAL VIDEO DOPO L’ARRESTO, E DALL’INTERROGATORIO, CHE SEMBRAVA MOLTO BEN “SCENEGGIATO”
Nel video che inchioderebbe Daria Trepova come responsabile della bomba al «cafè Prigozhin» di Pietroburgo non tutto torna.
La prima cosa palese è che la ragazza appare sotto costrizione. Sembra quasi leggere. La seconda è che un video del genere non potrebbe essere registrato senza un avvocato (e Trepova non ha visto avvocato).
La terza è che nel video la giovane ha i capelli corti, mentre nelle immagini diffuse del caffè li ha notevolmente più lunghi. Naturalmente possono averglieli tagliati nella mattinata in cui è stata detenuta. Buon taglio.
C’è però un’altra ragione che suona del tutto implausibile. La conversazione del video avviene così: «Capisci perché sei stata arrestata?». «Capisco». «Per quello?». «Per… direi per esser stata sulla scena dell’omicidio di Vladen Tatarsky». «Cos’hai fatto?». «Ho portato lì una statuetta, che è esplosa». Ma qui interviene un twist molto strano: «Chi te l’ha data?». Daria risponde: «Posso dirvelo più tardi?». Proprio come se fosse una sceneggiatura. La sceneggiatura del Fsb, che si riserva di indicare altri colpevoli e complici.
Tutto questo stride con l’enorme rapidità con cui questa presunta attivista no war è stata offerta in pasto a tutti i media russi, con le sue foto, i suoi profili social, il suo marito. Secondo il canale «Shot», la prima cosa che la ragazza ha detto mentre l’arrestavano è stata appunto gridare: «Sono stata incastrata! Mi stavano solo usando!».
Naturalmente, Fsb e Ministero dell’Interno russi puntano ad altro; e accusano gli ucraini. Ed è ovvio che a Kiev neghino il coinvolgimento nell’esplosione, il fatto è che il governo ucraino viene assolto anche da Evgheny Prigozhin, il capo di Wagner, che ieri ha spiegato: «Per quanto riguarda la morte di Daria Dugina, sì, tutto è simile. Ma non incolperei il regime di Kiev per queste azioni. Penso che ci sia un gruppo di radicali che è poco legato al governo. Ecco come lo chiamerei».
Prigozhin si è astenuto dallo specificare se questi «radicali» fossero ucraini. Sa bene […] che l’assassinio di Tatarsky suona anche come un altro colpo ai deliri di potere del capo di Wagner. Un colpo targato direttamente Fsb?
(da agenzie)
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