LA FANTASTICA SOLIDARIETA’ DEGLI AMICI DELLA LEGA SUL CORONAVIRUS: I SOVRANISTI EUROPEI SE NE FOTTONO DELL’ITALIA
IN EUROPA NESSUNO DISCRIMINA GLI ITALIANI, SONO SOLO I SOVRANISTI A FARLO
In Italia c’è il coronavirus, è un dato di fatto. È altrettanto noto che la chiusura di frontiere o aeroporti o la sospensione degli accordi di Schengen non possa fermare il virus.
Il motivo è semplice: calcolando il periodo di incubazione di Covid-19 l’infezione potrebbe essersi estesa già oltre i confini nazionali. Dove tra l’altro è già presente visto che sia in Francia che in Germania ci sono stati casi di trasmissione locale del coronavirus.
Ma siccome tutto il mondo è paese, l’internazionale sovranista non esiste e i sovranisti fanno gli stessi ragionamenti sia di qua che di là del confine ecco che quelli che stanno “fuori” propongono di isolare l’Italia. Per precauzione ovviamente.
Per primi lo hanno proposto gli austriaci, che hanno bloccato al Brennero un treno diretto a Monaco per fare i controlli su tutti i passeggeri e hanno ventilato la possibilità di una sospensione degli accordi di Schengen, che però è stata respinta dalla Commissione Europea.
Poi è toccato alla leader del Rassemblement National Marine Le Pen che non appena si è saputo della diffusione dei primi casi di coronavirus a Codogno si è detta favorevole a ripristinare controlli alla frontiera con l’Italia.
Le Pen, alleata della Lega al Parlamento Europeo, ha detto che il ritorno dei controlli alla frontiera «sarà necessario se l’epidemia è fuori controllo in Italia».
Oggi una fonte diplomatica francese citata dall’ANSA alla vigilia del vertice Italia-Francia di Napoli ha fatto notare che «la solidarietà populista tra Salvini e Le Pen si ferma sulla questione delle frontiere» aggiungendo che sul coronavirus e Le strategie per arginare l’epidemia «i due leader sulla Lombardia non hanno le stesse idee».
Come faceva notare Bloomberg il campo sovranista europeo sta usando il coronavirus per agitare paure irrazionali e chiedere la chiusura delle frontiere.
Il problema è che in Italia la Lega ha chiesto “porti chiusi” contro i barconi che vengono dall’Africa mentre i colleghi europei pensano più alle frontiere interne.
Il colpo di grazia però lo ha assestato la Lega dei Ticinesi che ha chiesto di chiudere le frontiere tra Svizzera Italia per arginare l’epidemia. «Il dato saliente delle fumose comunicazioni ufficiali odierne sull’emergenza coronavirus è che continuano a non essere previste misure ai confini con l’Italia per tutelare la popolazione ticinese. Intanto nella Penisola i morti sono saliti a 7, quasi tutti in Lombardia» ha detto il consigliere nazionale leghista ticinese Lorenzo Quadri su Facebook.
E ancora: impedire l’accesso ai lavoratori transfrontalieri (gli italiani che vanno a lavorare in Svizzera). «Dei 70mila frontalieri (ufficiali) che entrano quotidianamente in Ticino, 45mila sono impiegati nel settore terziario: quindi è possibile negar loro l’accesso al nostro Cantone per un periodo adeguato di tempo, senza che ciò provochi alcun danno significativo all’economia. Del resto lo scoppio di un’epidemia in Ticino imporrebbe una serie di misure drastiche (si pensi a quelle decretate in Lombardia) che avrebbero conseguenze ben più pesanti sulle attività produttive».
E Quadri si rivolge in particolare a quegli imprenditori che hanno assunto frontalieri al posto di ticinesi invitandoli a «fare fronte alle implicazioni di tale scelta». E proprio sul tema dei lavoratori transfrontalieri la Lega Ticinese era andata allo scontro proprio contro la Lega Nord.
Perchè per i leghisti nostrani quelli che rubano il lavoro sono gli altri, non noi (l’idea che nessuno rubi il lavoro invece non è contemplata).
Ironia della sorte tocca proprio al leghista Attilio Fontana vestire i panni dell’europeista quando ha condannato quei paesi europei che a suo dire «dovrebbero rivedere la loro appartenenza all’Unione dopo la discriminazione nei nostri confronti». Il bello è che in Europa nessuno discrimina gli italiani. Sono solo i sovranisti.
E a parte i proclami di Le Pen e della Lega Ticinese c’è solo l’annuncio del premier sloveno che ha detto che valuterà la chiusura del confine con l’Italia.
Ma lì, in Friuli-Venezia Giulia c’è il leghista Massimiliano Fedriga, quello che voleva costruire un muro, un reticolato un qualcosa, al confine sloveno per impedire l’arrivo dei migranti della rotta balcanica. Ora il rischio è che tenga dentro gli italiani.
(da “NextQuotidiano”)
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