LA FIDUCIA DELLA POLVERINI AGITA FORZA ITALIA, SI TEMONO ALTRE USCITE
ORMAI SI FANNO DUE RIUNIONI AL GIORNO PER CERCARE DI CONTROLLARE I SENATORI, HANNO PAURA CHE QUALCUNO SCAPPI… ANCHE PER LA VOTAZIONE AL SENATO SI TEMONO DEFEZIONI
La paura corre sul filo dei numeri.
Due vertici quotidiani con l’obiettivo primario di mostrare ranghi compatti e un sassolino che fa saltare l’ingranaggio.
A sera fatta, alla seconda chiama, Renata Polverini vota la fiducia a Giuseppe Conte. “Irresponsaabile votare con pandemia e crisi — dice l’ex governatrice del Lazio in quota PdL, oggi deputata azzurra — Mortificata l’area moderata e liberale. Lascio Forza Italia”. Un annuncio a freddo, sebbene il suo malessere fosse noto da tempo – non aveva partecipato al voto sulla riforma del Mes, in dissenso dalla linea — che scuote il gruppo e fa infuriare i vertici, tenuti all’oscuro.
Effetti immediati al Senato, dove domani mattina Conte si presenterà alle 9,30. E dove si fa sul serio, perchè i giallorossi rischiano.
La capogruppo Anna Maria Bernini riunisce in fretta il gruppo, “catechizza” i suoi per l’ennesima volta, ribadisce che la posizione di Silvio Berlusconi è chiara, mette l’accento sul fatto che i sondaggi li premiano
Ammonisce a evitare mosse azzardate perchè non è il momento per fughe in avanti. Nessuna obiezione, ma le dita restano incrociate.
Lo spauracchio dei “responsabili” o “costruttori” o “volonterosi” è tornato con forza. C’è anche un piccolo giallo intorno a Maurizio Lupi: fa una convinta dichiarazione di voto per il No, poi risulta assente anche alla seconda chiama. Si giustifica con “motivi logistici”: era andato a mangiare un panino, in attesa del vertice del centrodestra.
Ma sospetti e diffidenze, in questa situazione, sono radicati: “E’ una vecchia volpe, difficile credere a un errore. Ha voluto mandare un segnale…”.
L’azzurro Andrea Causin smentisce i rumors che lo danno per sensibile alle sirene di Conte. Idem fanno i senatori campani Domenico De Siano e Luigi Cesaro. Ognuno scruta il vicino di scranno.
Il timore di sorprese dell’ultimo istante agita la ”notte prima degli esami”. Alla Camera la capogruppo Mariastella Gelmini si è lamentata: “Renata non aveva detto nulla nè a me nè al presidente”. Neppure durante la riunione mattutina.
In realtà , la Polverini era stata negli ultimi giorni evasiva e silenziosa: segno che la distanza dal partito cresceva. Adesso potrebbe entrare nel Centro Democratico di Bruno Tabacci, o diventare la referente di un movimento “contiano” alla Camera. Si vedrà da mercoledì, quando comincerà — in un modo o nell’altro – il secondo tempo di questa partita.
Salvini mastica amaro: “Abbiamo i senatori Ikea, chi cambia idea ogni quarto d’ora non è responsabile, è complice”. Il centrodestra chiude la serata con un breve vertice. Si aspettavano a Montecitorio 314 voti per Conte, ne sono arrivati sette in più.
Le previsioni dell’opposizione per domani vedono 157 Sì.
A meno che la notte porti consiglio a qualcuno.
(da “Huffingtonpost)
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