LA FINE DELLA LIVORNO ROSSA: SOLO 2.200 ELETTORI ALLE PRIMARIE PD
IL NUOVO SEGRETARIO È LORENZO BACCI, GIOVANE SINDACO RENZIANO DELLA PICCOLA COLLESALVETTI… ORA ATTESA LA NOMINA PER L’AUTORITà€ PORTUALE
A distanza di sei mesi, la Livorno che fu del Partito comunista celebra la sua seconda sconfitta: solo 2.200 persone che votano alle primarie per avere un segretario che il Pd non aveva più.
E non sono pochi, sono niente, se rapportati a quello che il partito e i suoi antenati sono stati per la città : hanno visto, nel 1921, nascere il partitone, lo hanno celebrato, hanno vissuto gli anni dove si sparava contro i fascisti, il dopoguerra degli americani dove le segnorine, così chiamavano le prostitute, ballavano il twist e coccolavano i soldati, hanno contribuito a far crescere il porto, visto nascere le prime cooperative.
Poi, d’un colpo, è finito tutto.
“Non avevamo nessuna voglia di diventare democristiani”, dice Giuseppe Mucci, ex iscritto al Pci, al Pds, ai Ds e poi anche al Pd. “Il corso renziano era la rinascita della Democrazia cristiana, quella che noi abbiamo sempre combattuto col coltello tra i denti”.
Tutto riassunto molto bene sulla locandina del Vernacoliere che spiega come Renzi se la sia fatta sotto.
È spiegato in termini più espliciti, alla Vernacoliere, insomma, ma il senso si capisce bene. Il mensile satirico non ama Renzi, nè lui nè la storia dalla quale proviene e nemmeno la sua città .
“Per noi i fiorentini” come dice il direttore e fondatore del giornale, Mario Cardinali, “sono quelli che l’estate vengono al mare e affogano”.
È bastato che Beppe Grillo proponesse un candidato alternativo perchè esplodesse la rinegoziazione del passato.
Che poi, a dirla tutta, neppure è stato Grillo a tirare la volata a quello che sarebbe diventato il nuovo sindaco, Filippo Nogarin, perchè il leader del Movimento cinque stelle non fece nessuna campagna elettorale a Livorno, non si affacciò neanche, tanto era certo di non vincere.
Oggi il Pd aveva riposto nelle primarie l’occasione per rialzarsi, anche perchè a breve c’è da scegliere l’uomo per l’autorità portuale, quello che muove lo scacchiere dei quattrini e che viene deciso dal governo, dunque dal ministro Maurizio Lupi, e, di conseguenza, da Matteo Renzi.
Ma la bocciatura delle urne è stata sonora: su una provincia di 343 mila abitanti hanno votato in tremila e seicento, meno dei diecimila che hanno votato nella provincia di Padova quindici giorni fa.
E Padova non è Livorno. Laggiù più che la sinistra hanno visto nascere e avanzare la Lega nord, e qualche differenza esiste.
Alla fine a Livorno ha vinto Lorenzo Bacci, giovane sindaco di Collesalvetti, comune che segna il confine con la provincia di Pisa.
“Vista la situazione nella quale il partito era non possiamo definirlo un flop. È vero che a malapena è stato superato il numero degli iscritti, ma questa elezione ci permette di ripartire con fiducia è un altro impulso”.
Bacci dimentica che, nonostante fosse il candidato dell’apparato, è uscito segretario grazie a 36 voti. Numeri da elezioni di condominio. E per la prima volta votavano anche i non iscritti e i ragazzi che hanno compiuto il sedicesimo anno di età .
È l’elezione del corso di Renzi, che ovviamente, non si esprime. L’emorragia di iscritti, dunque la partecipazione che poi si traduce anche quando c’è da votare per davvero e non solo alle primarie (leggere Emilia Romagna) non sembra essere uno dei suoi problemi
Ma Livorno riflette bene quello che accade in tutte le federazioni del Pd: un partito spaccato in diverse correnti, gli iscritti che non ci sono più, le casse di un partito rimasto senza il becco d’un quattrino.
Trattasi del nuovo corso, e non potrebbe essere altrimenti.
Neppure in una città che ha vissuto di falci e martello, dove i quartieri si chiamano Shanghai, Corea e dove qualche bandiera rossa, seppur sbiadita, ha sempre sventolato. Dovrà correre questo Bacci.
Ma correre forte assai, perchè a prescindere dall’esistenza o meno dei Cinque stelle, Livorno rischia di essere persa per sempre.
Emiliano Liuzzi
(da “il Fatto Quotidiano“)
Leave a Reply