LA GIUSTIZIA? SI ARRESTA SULLA SOGLIA DEL PARLAMENTO… AUTORIZZATI SOLO 4 ARRESTI IN 63 ANNI
NELLE ULTIME QUATTRO LEGISLATURE SONO STATE RESPINTE LE RICHIESTE DI ARRESTO DI 12 DEPUTATI….SOLO IN QUATTRO CASI FURONO CONCESSI: MORANINO, SACCUCCI, TONY NEGRI ( FUGGITI ALL’ESTERO) E ABBATANGELO…LA SOLIDARIETA’ DELLA CASTA EQUIVALE A INTOCCABILITA’ GARANTITA
Ci risiamo: nelle 351 pagine del faldone recapitato alla presidenza della Camera, relativo all’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino per “concorso esterno in associazione mafiosa” da parte della procura di Napoli, risiede l’ultimo capitolo, in ordine temporale, delle svariate richieste di arresto nei confronti di parlamentari da parte della magistratura.
Si assisterà al solito gioco delle parti: chi lo difenderà e chi lo inviterà a dimettersi, salvo poi fare in modo che la richiesta di arresto venga respinta. Una prassi consolidata di intoccabilità garantita: anche perchè vige la morale “oggi tocca a me, ma domani può toccare a te”, quindi meglio solidarizzare. Sulla custodia cautelare, Cosentino potrà dormire sonni tranquilli, per il suo arresto si è pronunciato solo l’Idv, fedele alla linea che le richieste della magistratura vanno sempre appoggiate.
Al massimo si discuterà sull’opportunità che Cosentino si dimetta dalla carica di sottosegretario, decisione che verrà lasciato alla sua coscienza. Ovviamente non entriamo nel merito della vicenda, ci limitiamo a segnalare i precedenti significativi.
Come nel passato, ci sarà chi farà finta di indignarsi davanti alle telecamere, ognuno interpreterà il proprio ruolo, chi farà il boia e chi il garantista, ma alla fine la musica è sempre la stessa.
Nell’intera storia repubblicana per 64 volte la magistratura ha chiesto di poter arrestare un deputato, ma solo in quattro casi la Camera li ha concessi.
Il primo fu Francesco Moranino e la richiesta si riferiva alla fucilazione ordinata come capo partigiano di sette persone.
Al momento giusto Morarino scappò in Cecoslovacchia dove visse beato prima di ricevere la grazia da Saragat.
Toccò poi al missino Sandro Saccucci, accusato di “concorso esterno” in omicidio, mentre si allontanava da Sezze dopo essere stato aggredito nel corso di un comizio.
Anche Saccucci fuggì prima in Sudamerica.
Terzo caso quello di Toni Negri, fatto eleggere nelle liste radicali da Marco Pannella.
Mentre Pannella garantiva in aula che Negri si sarebbe consegnato, il professore scappò via mare in Francia.
Ritornerà dopo vari anni e sconterà un minimo periodo in carcere.
Ultimo caso quello del deputato missino Massimo Abbatangelo, accusato di reati connessi alla detenzione illegali di armi ed esplosivo: almeno lui non fuggì e si fece un po’ di carcere.
Da quest’ultimo caso, sono passati 22 anni e la Camera ha sempre negato gli arresti per reati che non riguardino gravi fatti di sangue e reati contro la persona.
Una regola non scritta, ma che unisce la Casta in una solidarietà trasversale e corporativa.
Nella XI legislatura (1992-1994) segnata da Tangentopoli furono presentate ben 28 richieste di arresti, tutte respinte al mittente.
Nel corso delle ultime 4 legislature, dal 1996 ad oggi, è stato chiesto l’arresto per 12 onorevoli, ovvero Previti, Giudice e Dell’Utri di Forza Italia, Cito (lista personale), Sanza (Forza Italia), Luongo (Ds), Biasi (Fi), Giandomenico (Udc), Fitto e Simeone (Fi) Margiotta (Pd) e Angelucci (Pdl).
Cosentino diventa così il tredicesimo.
Ovviamente tutte le precedenti richieste furono respinte, lo stesso di quello che accadrà per il sottosegretario del Pdl.
Cane non mangia cane, si diceva un tempo.
In galera ci vanno solo i comuni mortali, è risaputo.
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