“LA LEGA CROLLA PERCHE’ SALVINI HA ABBANDONATO IL NORD”: INTERVISTA A PAGLIARINI, STORICA ANIMA DEL CARROCCIO ED EX MINISTRO AI TEMPI DI BOSSI
“MATTEO NON PARLA PIU’ DI FEDERALISMO, PERCHE’ UN MILANESE DOVREBBE VOTARLO?”
“Urca… il 10% a Milano, così poco. La Lega è andata malissimo anche qui e pensare che è l’unica grande città dove Matteo Salvini ha superato Giorgia Meloni”.
Giancarlo Pagliarini, anche detto ’Il Paglia’, storico dirigente del Carroccio di Umberto Bossi, ministro del Bilancio nel governo Berlusconi del 1994, risponde al telefono di buon mattino nel day after delle elezioni amministrative: “Ho letto i giornali, ora sto preparando i biscotti ma mi dica…”.
Commenta con l’Huffpost la debacle della Lega tornata ai risultati di cinque anni fa dopo il successo delle ultime Europee e Politiche: “Salvini ha perso perché non propone più una riforma federale. Perché un milanese dovrebbe votarlo?”. E in effetti nella sua città, il leader leghista ha perso 15 punti percentuali in due anni.
Il 6% a Roma, il 10,7% a Milano, il 9,8% a Torino, il 7,7% a Bologna e il 2,6% a Napoli. Da Nord a Sud la Lega ha avuto un crollo, piazzandosi quasi ovunque, dietro Fratelli d’Italia. Qual è la soluzione? Tornare al Nord o insistere sulla Lega nazionale?
“Ci vuole una riforma federale. Il fatto che Salvini non parli più di autonomia, ci ha penalizzato in queste elezioni. Ha abbandonato il Nord. A chi vota Lega non frega niente del sovranismo o di Roma Capitale. A noi interessa una riforma federale, che non è egoismo ma è semplicemente una migliore organizzazione del sistema Paese”.
È quello che dicono Giancarlo Giorgetti, Luca Zaia, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana e gran parte degli eletti della Lega in Parlamento nelle Regioni e nei consigli comunali. Lei vede un Salvini isolato, anzi accerchiato, dentro il suo stesso partito?
Se Salvini si fosse messo a parlare più spesso e più volentieri di come è organizzata la costituzione in Svizzera avrebbe preso più voti. L’articolo 3 dice che la sovranità è degli enti territoriali, in quel caso dei cantoni, che delegano dei compiti allo Stato centrale. Ma i titolari della sovranità sono loro, non è lo Stato. E i milanesi la pensano così. Noi vogliamo un sistema organizzato meglio, che senso ha pagare le tasse e poi i soldi vanno a Roma? La Lega la pensava così, Giorgetti la pensa così. Salvini pensa ad altro ed è per questo che non viene votato.
Si spieghi meglio. Bisognerebbe tornare al passato? Ma la Lega secessionista di Bossi non ha mai ottenuto grandi risultati. Salvini ha vinto quando era all’opposizione e parlava di immigrazione.
Il problema sa qual è? È che a Salvini oggi va bene Roma Capitale fortemente nazionalista. E soprattutto non parla mai della necessaria riforma, non dico federale, ma almeno di quella prevista dal referendum del 2017 che voleva dare più risorse agli Enti territoriali. La Lega Nord di Miglio, di Bossi non c’entrava niente con queste idee salviniane. Bisognerebbe rendersi conto che la Lega vera non c’entra niente con queste cose.
I flussi raccontano di un travaso diretto di voti dalla Lega a Fratelli d’Italia. Lei se lo aspettava?
Direi che molte persone non sono andate a votare. Se io fossi nato e cresciuto a Roma forse avrei votato la Meloni, ma io sono nato e cresciuto a Milano, solo dei pazzi potrebbero votare oggi per Salvini o Meloni che parlano di Roma Capitale. Almeno, ogni tanto, da Giorgetti viene fuori qualche parola per ricordare il referendum fatto in Lombardia e in Veneto nel 2017, da Salvini neanche quella. Alcuni della Lega hanno votato addirittura per Giuseppe Sala perché c’era la proposta di ricordare i risultati di questa consultazione, che non parlava di federalismo ma di un po’ più di autonomia e responsabilità agli Enti territoriali.
La Lega paga lo stare al governo? C’è una parte che mal digerisce la larga alleanza? Lo stesso Salvini sembra stare, a differenza di Giorgetti, più all’opposizione che in maggioranza.
Per fortuna che siamo al governo, sennò la Lega non prendeva neanche quel 10%. Il problema è il silenzio di Salvini sulla necessità di cambiare il sistema paese.
Come vede la Lega dei prossimi anni? Con Salvini segretario o con un ricambio più nordista?
Salvini le cose le coglie al voto spero che si rimetterà a parlare dei temi che interessano a noi, non perché venivano storicamente dalla Lega ma perché sono cose necessarie. Salvini è bravo a raccattare voti ma molti si chiedono sotto cosa ci sia. È importante cosa dirà, se parlerà di responsabilità degli Enti locali e se sarà meno centralizzato.
Dopo la sconfitta a queste elezioni amministrative, vede un congresso a stretto giro?
Prima o poi si farà anche un congresso. Se Salvini ci tiene a fare il segretario lo faccia, non credo che a Giorgetti interessi fare il segretario a lui interessa lavorare.
(da agenzie)
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