LA LEGA METTE INSIEME SOLO 40.000 “FIGLI DI PUTIN”: A MILANO SFILANO I VERI CLANDESTINI ANTI-ITALIANI
I FRATELLI DI BELSITO E I NIPOTINI DI BOSSI, NONOSTANTE LA MOBILITAZIONE NAZIONALE “BUCANO” LE CENTOMILA PRESENZE: NON HANNO TROVATO SCAFISTI SUFFICIENTI PER TRAGHETTARLI DALLA “PADAGNA DEL MAGNA MAGNA” SUL NOSTRO TERRITORIO
Da una parte i pupazzi, dall’altra Salvini, Borghezio e Maroni, in carne e ossa.
Milano oggi pomeriggio sembrava una città spaccata in due.
Da una parte associazioni, studenti, centri sociali “rossi”- tra loro le sigle “L’altra Europa con Tsipras” e “Rifondazione Comunista” – per dire no all’odio verso i migranti e al razzismo.
Dall’altra il corteo della Lega Nord, quarantamila persone che da Corso Venezia confluiscono in piazza del Duomo per protestare contro “Mare nostrum”, l’operazione di pattugliamento del mar Mediterraneo e salvataggio di migranti iniziata un anno fa.
“Chi non salta clandestino è», «Chi non salta musulmano è» e «Secessione» fra gli slogan più intonati dai manifestanti, i cui bersagli privilegiati, come si legge negli striscioni, sono il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Tra i cartelli, anche diversi pro-Putin.
Nonostante la mobilitazione nazionale la Lega non riesce a mettere insieme che 40.000 persone e buca l’obiettivo prefisssato dei 100.000.
Ironico uno striscione di benvenuto che viene steso da un palazzo al loro passaggio: “Milano ha accolto sempre tutti, anche i leghisti”.
Finito il comizio (dove viene riesumato anche il rinviato a giudizio Bossi), i “figli di Putin” posso rientrare in patria con la benedizione del “10 anni fuori corso” che ha piazzato almeno la moglie a carico della Regione Lombardia. l
La “Padagna del magna magna” li attende dopo la gita fuori porta.
Grossi affari per gli scafisti, oggi.
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