LA LIBIA BRUCIA, INCENDIATA LA SEDE DEL GOVERNO, I SOLDATI CON IL POPOLO LIBICO: DALLA PARTE DI GHEDDAFI RESTA SOLO FRATTINI
MENTRE L’INTERO POPOLO LIBICO SI STA SOLLEVANDO CONTRO IL REGIME DELL’ASSASSINO GHEDDAFI E IL RAIS VIENE DATO IN FUGA, SOLO IL VERGOGNOSO GOVERNO ITALIANO DIFENDE IL TIRANNO… A BERLUSCONI, FRATTINI E MARONI VERREBBE MENO L’AFFOGATORE DEI PROFUGHI… 5 MILIARDI ITALIANI REGALATI A UN ASSASSINO
Quasi trecento morti. I cecchini sparano sulla folla.
Al Jazeera: “Il rais in Venezuela”.
Saif Al Islam, figlio di Gheddafi, evoca scenari da guerra civile e smentisce la fuga del padre: “Il colonnello guida la lotta da Tripoli”.
Testimoni oculari hanno detto che a Tripoli i soldati si sono uniti ai manifestanti anti-Gheddafi.
Il palazzo del popolo, uno dei principali edifici del governo, è in fiamme nel centro della capitale libica Tripoli.
Lo hanno riferito fonti giornalistiche presenti alla scena, secondo cui “ci sono numerosi vigili del fuoco che stanno tentando di estinguere” il rogo.
L’emittente satellitare araba Al Jazeera riferisce che la rivolta ormai dilaga anche nella capitale libica.
Escalation di sangue in Libia, ma la tensione rimane alta in tutto il mondo arabo ed anche in Iran.
A quanto riferiscono le agenzie, lo scalo aereo di Bengasi, seconda città del Paese, è in mano ai manifestanti, tanto che a un aereo della Turkish Airlines, giunto in Libia per rimpatriare i cittadini turchi, è stato negato il permesso all’atterraggio.
Situazione sempre più tesa anche nella Capitale dove la folla ha dato l’assalto alla sede della televisione nazionale pubblica.
Razziati e dati alle fiamme anche altri edifici governativi a Tripoli.
Intanto si contano le vittime della giornata di ieri.
Quella domenica di sangue che ha segnato il sesto giorno di proteste e l’ulteriore inasprimento del confitto in atto.
Secondo l’organizzazione umanitaria Human Rights Watch, dall’inizio delle proteste, lo scorso 17 febbraio, i morti sono 233. 60 nella sola Bengasi.
Ed è proprio lì che si sono registrati gli episodi più gravi.
Nonostante alcuni esponenti delle forze di polizia si siano unite ai manifestanti, le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sulla folla arrivando a colpire anche un corteo funebre.
La brigata responsabile della sicurezza in città , al-Fadil Abu Omar, ha usato contro i manifestanti anche razzi Rpg e armi anti-carro.
”La maggior parte delle persone uccise in questi giorni a Bengasi sono state ferite da colpi d’arma da fuoco al cuore o allo stomaco”, ha riferito il medico dell’ospedale al-Jala di Bengasi, Mohammed Mahmoud, nel corso di un collegamento telefonico con la tv araba al-Jazeera.
Nel frattempo è giallo sulla possibile fuga dal Paese del colonnello Gheddafi. Secondo la televisione del Quatar il Rais sarebbe fuggito in Venezuela. Notizia smentita dal secondogenito Saif Al Islam che dice che “Muammar Gheddafi sta guidando la lotta a Tripoli e vinceremo”.
Il figlio del rais evoca scenari da guerra civile e il ritorno del potere coloniale. “La Libia è a un bivio — dice Saif — Se non arriviamo oggi a un accordo sulle riforme, non piangeremo solo 84 morti, ma migliaia e in tutta la Libia scorreranno fiumi di sangue”.
Anche la Francia, dopo Gran Bretagna e Germania, ha fermamente condannato l’uso della violenza, mentre l’Italia, dopo l’infelice battuta di Berlusconi (“Non voglio disturbare Gheddafi”), non ha ancora preso una posizione ufficiale.
Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, si è limitato a esprimere preoccupazione per la crisi in Nordafrica.
L’Italia “sottoscriverà qualsiasi tipo di dichiarazione che promuova la stabilità , la sicurezza e la prosperità nel Mediterraneo”, ha detto confermando che i timori sono legati, come già espresso da Roberto Maroni, alle “ripercussioni sulle situazioni migratorie nel sud del Mediterraneo”.
Mentre c’è un popolo che sta lottando per la libertà , pagando un tributo di centinaia di morti, il nostro Governo si preoccupa del flusso degli immigrati.
Che vergogna, che ribrezzo: siamo davvero diventati la feccia d’Europa, altro che “riforme liberali”, preferiamo far massacrare la gente del popolo basta non disturbare i nostri equilibri.
Hanno regalato 5 miliardi a Gheddafi perchè affogasse i profughi per conto terzi e ora gli viene meno il boia…poveretti.
Noi preferiamo invece preferiamo che il boia faccia la fine che merita.
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