SONDAGGIO MANNHEIMER: SOLO IL 28% DEGLI ITALIANI VUOLE CHE BERLUSCONI CONTINUI A GUIDARE IL GOVERNO
AUMENTA IL NUMERO DI CHI VUOLE ANDARE A VOTARE: ARRIVA ORMAI AL 35%…CRESCE LA SFIDUCIA NEL GOVERNO E AUMENTA LA STANCHEZZA VERSO LA SITUAZIONE ATTUALE…IN CASO DI ELEZIONI, BERLUSCONI USCIREBBE SCONFITTO SIA ALLA CAMERA CHE AL SENATO
Il consenso del premier è in caduta libera.
Ormai soltanto il 28% degli italiani vuole che Silvio Berlusconi rimanga alla guida del Governo.
I sondaggi di Renato Mannheimer rivelano un Paese pronto ad abbandonare il Cavaliere anche a costo di andare a elezioni anticipate.
Aumenta infatti, rispetto a settimana scorsa, il numero di quanti pensano che il ritorno alle urne sia l’unica soluzione per uscire dalla situazione di stallo che si è creata dopo il caso Ruby.
Da dicembre scorso a oggi il “popolo del voto subito” è passato dal 26% al 35% di oggi.
Praticamente la maggioranza relativa degli italiani.
Per quanto concerne la guida dell’esecutivo, dal sondaggio pubblicato sul Corriere della Sera, emerge la volontà della maggioranza degli italiani di liberarsi di Berlusconi.
L’8% vuole un esecutivo con a capo un politico di centrodestra che non sia il Cavaliere, mentre il 17% ritiene sia preferibile che si formi un governo tecnico guidto da un’alta personalità istituzionale.
Berlusconi deve continuare a governare il Paese con l’attuale esecutivo per il 26% degli italiani, mentre appena il 2% ritiene che sia necessario un rimpasto senza che il Presidente del Consiglio sia sostituito da altri.
Secondo Mannheimer il crollo di consensi è dovuto al susseguirsi delle gravi accuse contro Berlusconi, che ne hanno indebolito il prestigio e l’autorevolezza, ma nel logoramento della figura del Cavaliere non ha contato in modo specifico l’uno o l’altro episodio o l’una o l’altra rivelazione scandalistica.
“E’ piuttosto — scrive Mannheimer — il succedersi quotidiano di queste ultime ad aver portato al sedimentarsi, lento ma progressivo, di una sfiducia crescente e, pertanto, al diffondersi del desiderio di interrompere la legislatura”.
Inoltre, secondo il presidente di Ispo, al di là del giudizio su Berlusconi, si è andata “allargando nel Paese, anche in una quota dell’elettorato di centrodestra e, specialmente, tra i tanti indecisi su cosa (e se) votare, la stanchezza per la situazione attuale, per l’instabilità che ne deriva e, non ultimo, per le evidenti difficoltà nell’azione di governo”.
Quindi, dicono molti, “di fronte a questo stato di cose perdurante tanto vale tornare a votare”, aggiunge Mannheimer.
In caso di elezioni politiche anticipate in primavera il Centrodestra di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi risulterebbe sconfitto.
“Se ci fosse un’alleanza di tutte le forze delle opposizioni, da Futuro e Libertà fino a Sel di Nichi Vendola, certamente questo super-Polo avrebbe la maggioranza in Parlamento”, afferma Mannheimer.
Ma attenzione, “anche in caso di coalizione solamente di Centrosinistra, che metta cioè insieme il Partito Democratico, l’Italia dei Valori e Sinistra Ecologia Libertà , la vittoria sarebbe molto probabile sia alla Camera sia al Senato. Il Pdl e la Lega potrebbero tornare al governo soltanto se la sinistra si presentasse separata”.
E per quanto riguarda il leader?
“In caso di coalizione allargata, il candidato alla presidenza del Consiglio potrebbe essere o lo stesso Pierluigi Bersani o una figura di Centro come Pierferdinando Casini o una personalità esterna come Mario Draghi.
Mentre se l’alleanza fosse Pd-Idv-Sel, il candidato premier con maggior chance di battere il Centrodestra e Berlusconi sarebbe certamente Vendola”.
E infine le intenzioni di voto. “C’è una grossa confusione e i numeri cambiano tutti i giorni. Comunque il Popolo della Libertà oscilla tra il 26 e il 30%.
Mentre la Lega ritengo che sia stabile, non in calo ma nemmeno salita recentemente”.
Leave a Reply