LA MELONI E’ NERVOSA, ORA RISCHIA DI FINIRE QUARTA
I SONDAGGI IPR E TECNE’ CONFERMANO: MARCHINI HA UN TREND IN ASCESA, LA MELONI STA CALANDO
Roma Il tempo stringe e l’asse Meloni-Salvini affronta la delicata prova della presentazione delle liste e delle presidenze dei municipi.
Con sullo sfondo la preoccupazione per i sondaggi che raccontano di tre candidati racchiusi in un punto percentuale (tra il 19,5 e il 20,5%), con il rischio concreto per la Meloni – il cui trend è in negativo a differenza di quello di Marchini – di finire addirittura quarta. E con Salvini che continua a sparare su Berlusconi, non contribuendo certo a rassicurare l’elettorato moderato.
Nel frattempo Lega e Fdi non trovano neanche l’accordo tra di loro sui municipi: la Lega vorrebbe ottenere i candidati presidenti dei due municipi che più fanno gola a entrambi i partiti: il Primo e il Quindicesimo, ovvero il Centro della Capitale e Roma Nord. Fdi ovviamente non ci sta.
La riunione degli stati maggiori non è stata risolutiva e la questione resta aperta.
Una corsa, quella per il Campidoglio, che accende qualche preoccupazione nel polo lepenista visto che il vantaggio che le rilevazioni assegnavano alla Meloni su Guido Bertolaso sembra essersi azzerato con il passaggio di Fi e di Francesco Storace su Marchini.
Nella puntata di Porta a Porta di ieri è stato presentato un doppio sondaggio realizzato da Ipr e Tecnè.
La candidata dei M5S Virginia Raggi è in testa con il 25% (Ipr) e 28,5 (Tecnè).
Per Ipr Meloni e Marchini si attestano al 20%, con Giachetti quarto al 19,5%.
Per Tecnè Giachetti è al 20,5%, Meloni al 20 e Marchini al 19.5%.
Nei possibili ballottaggi Tecnè ipotizza sempre la vittoria della Raggi M5S con Giachetti 60 a 40, con Marchini 51,5 a 48,5 e con Meloni 53 a 47. Ipr in caso di ballottaggio tra Raggi e Marchini considera la vittoria di Marchini 52,5 a 47,5.
Storace non perde occasione per mettere all’angolo l’incorenza della Meloni: “O il partito o la città . Se scegli il partito non te ne frega nulla della città . Se scegli la città , non metti veti di partito a chi non sta nel tuo. Nella Capitale non possiamo rischiare la sconfitta per le beghe di quella parte della destra romana che non tollera altre presenze, compreso quelli con cui ha governato e ora disconosce.A Roma hanno governato destra (noi no e gli uomini della Meloni sì) e sinistra. Bisogna ricominciare daccapo, senza baccano ideologico”.
(da agenzie)
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