LA MELONI OFFENDE LA MARINA MILITARE: “UN SERVIZIO NAVETTA PER I PROFUGHI”
BASSI ISTINTI: QUANDO SERVIVA SPECULARE SUI MARO’ LA MARINA ERA L’ORGOGLIO ITALIANO, MA SE I NOSTRI MILITARI RISCHIANO LA VITA PER SALVARE MIGLIAIA DI VITE UMANE E NON MERCI ALLORA DIVENTI UN “TRAGHETTATORE”… MENTRE PERSINO IL NEW YORK TIMES ESALTA LA NOSTRA MARINA
“Si dice che gli scafisti non mettano più tutto il gasolio perchè tanto c’è il servizio navetta della Marina militare”.
Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, durante la puntata di Quinta Colonna (Rete 4) che si stava occupando dell’ennesima tragedia avvenuta domenica scorsa nel Canale di Sicilia in cui si temono circa 900 morti.
Un’espressione indegna nei confronti di chi rischia ogni giorno la vita per salvare migliaia di esseri umani, assolvendo la missione militare che gli è stata assegnata.
Soprattutto se proviene da chi non perde occasione per chiedere strumentalmente la liberazione dei nostri due marò: evidentemente per qualcuno conta più chi difende qualche container di merce privata che chi porta soccorso a esseri umani.
Nello stesso giorno in cui il New York Times scrive: “Per fortuna la Guardia costiera e la Marina italiane non hanno tenuto conto dei vincoli e continuano a pattugliare le acque in prossimità della Libia. Solo nell’ultimo weekend hanno soccorso l’incredibile cifra di 8.480 migranti».
L’editoriale del New York Times critica anche l’abbandono dell’operazione «Mare Nostrum» gestita dalla Marina italiana, per ripiegare sul piano Triton a cura della Ue”,
I nostri militari non “traghettano”, cara Meloni, forse il termine è più adatto a certi politici che hanno dimestichezza con “traghettamenti” per convenienza da un partito ad un altro.
O forse a qualcuno dà semplicemente fastidio che i nostri militari siano mossi da nobili scopi e non da bassi istinti elettorali.
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