RENZI E ALFANO DUE UOMINI IN BARCA: VOGLIONO BOMBARDARE I BARCONI SENZA SAPERE CHE NON POSSONO FARLO
HANNO DIMENTICATO UN DETTAGLIO: PER BOMBARDARE I PRESUNTI BARCONI DEGLI SCAFISTI NEI PORTI LIBICI OCCORRE L’AUTORIZZAZIONE DEL GOVERNO LIBICO (CE NE SONO PURE DUE) O SI SCATENA UNA GUERRA
Come avevamo previsto: a Renzi e Alfano del dramma dei profughi non gliene frega nulla, a loro interessa solo poter vendere all’elettorato delle regionali lo spot mediatico dei barconi degli scafisti in fiamme.
Non a caso, insieme alla Pinotti, ieri sera hanno occupato tutte le Tv per cominciare a sparare palle mediatiche.
Nei resoconti giornalisti si legge: “Libia, bombe sui barconi. Tutti i ministri in tv. Si studia missione modello Atalanta, ma l’ok dell’Europa non è scontato”.
E ancora: “Il governo italiano è pronto a prendere parte a un intervento europeo anche militare contro gli scafisti che gestiscono il traffico di esseri umani dalla Libia all’Europa”.
La Pinotti parla di “droni armati”, precisando che “serve un’autorizzazione del Congresso Usa che non è ancora arrivata”.
Alfano vuole “affondare i barconi prima che partano”.
Ma dato che in Europa non ci sono dei folli, l’appoggio è tutt’altro che scontato.
Per fortuna ci pensa la Boldrini a riportare gli “uomini in barca” alla realtà ricordando che : “affondare le imbarcazioni degli scafisti è possibile solo se c’è un accordo con le autorità locali che hanno già individuato i barconi. Facile fare gli slogan, poi bisogna vedere come fare. Come si fa ad andare in un altro paese a distruggere barche, per farlo devi avere l’autorizzazione di quel paese, ma in Libia la situazione è frammentata: a chi lo si chiede?”
Concetto che avevamo già rappresentato un paio di giorni fa da questo blog e ribadito anche dall’ammiraglio in congedo ed esperto di diritto marittimo internazionale Fabio Caffio: ” è chiaro che per farlo servirebbe, oltre a una risoluzione dell’Onu, anche il consenso delle autorità libiche. Cosa non agevole vista la situazione del Paese: c’è un governo riconosciuto che è quello di Tobruk, un altro non riconosciuto (a Tripoli) e milizie che controllano il territorio”.
O forse qualcuno vuole scatenare una guerra con la Libia e riuscire così a riunificare 147 tribù contro l’Italia?
Senza contare che dalla Croce Rossa Italiana a tutte le principali ong. si chiede piuttosto l’avvio urgente “di attività di ricerca e soccorso in mare su ampia scala, per evitare altre morti nel Mediterraneo”.
Beffa nella beffa, secondo alcune fonti è possibile che in cambio l’Europa chieda all’Italia di ospitare più migranti di quanto faccia attualmente, per riequilibrare una situazione che i paesi del Nord giudicano fortemente sbilanciata a loro danno.
Su questa linea si starebbero muovendo alcuni paesi, guidati dalla Germania, tra cui Svezia, Polonia, Olanda e Finlandia che ospitano molti più profughi di noi senza fare tanto casino.
In conclusione: bombardare gli scafi nei porti libici non si può, sarebbe un atto di guerra contro la Libia.
E non servirebbe a nulla perchè gli scafi vengono acquistati dagli organizzatori criminali all’ultimo momento, fino al giorno prima sembrano normali barconi con un legittimo proprietario.
Non solo: i barconi ormai partono persino dall’Egitto e dalla Turchia per poi fare scalo in Libia, qualcuno informi Renzi e Alfano.
Più che bombardare, il governo sembra davvero composto da “bombardati”.
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