LA PARATA DI SALVINI A PERUGIA SUBISSATA DAI FISCHI: “VATTENE A CASAâ€
BASTANO 50 GIOVANI CONTESTATORI A ROVINARGLI LO SHOW: “TI ASPETTA IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE DELL’AJA PER CRIMINI CONTRO L’UMANITA’”
Quando Matteo Salvini era ancora in Aula alla Camera, qui in piazza d’Italia a Perugia si litigava già per un posto in prima fila.
Attorno al palco, montato davanti al palazzo della Regione, ormai privo della sua presidente Catiuscia Marini finita nell’inchiesta dei concorsi truccati, si radunano circa trecento persone in attesa del leader leghista che arriva in Umbria con lo sguardo rivolto alle Regionali.
Tanto che ha già in tasca il candidato governatore da annunciare: la senatrice Donatella Tesei, sindaco di Montefalco e presidente della commissione Difesa: “Sarà lei il futuro presidente”.
Nel frattempo però in piazza si vedono anche quattro bambine con le braccia alzate per mostrare un foglio con disegnata una barca color arcobaleno con a bordo bimbi migranti e la scritta ‘L’Italia che resiste’.
Poi spuntano una bandiera dell’Unione europea e uno striscione che recita così: “Ministro Salvini, ti aspetta il tribunale dell’Aja”.
Appena il vicepremier sale sul palco, faccia rivolta al Palazzo, scoppia la protesta. Oltre cinquanta ragazzi si sono radunati all’urlo di “Noi resistiamo”.
Il comizio diventa un battibecco costante tra i contestatori e Salvini che, ventiquattro ore dopo le dimissioni della presidente, si è precipitato in Umbria in una corsa elettorale che vede in fila le Europee di maggio insieme alle amministrative in tantissimi comuni, fino ad arrivare alle Regionali che con ogni probabilità saranno a settembre.
Il commissario dem Walter Verini gli ha già dato “del cinico sciacallo”.
Le urla che arrivano dalla piazza riescono quasi a sovrastare le parole di Salvini che si sgola parlando al microfono: “I partigiani vi schiferebbero”, dice. E dal fondo i ragazzi rispondono: . “Salvini, fuori da Perugia, a casa. Mimmo Lucano uno di noi”.
“Amo i comunisti perchè è una specie estinta”, strilla il ministro sfoderando il solito trito copione che va dalle frasi sui centri sociali, alle accuse di fumare le canne (ma li frequentava lui, in realtà )Fino ad arrivare, con una voce affaticata, al classico: “Un applauso ai dieci ragazzi dei centri sociali, avete vinto 300 immigrati clandestini a casa”. (Mentre gli italiani sono sempre in attesa di sapere quanti senzatetto italiani lui ospiti a casa sua…)
La corsa verso Palazzo Donini è iniziata
(da “Huffingtonpost”)
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