LA PROVVISTA DI 90 MILA EURO E LA PISTA DELLA COMPRAVENDITA DI VOTI
IL SOSPETTO CHE I SOLDI DI ROMEO PROVENISSERO DA CHI AVEVA PUNTATO SULLA RAGGI, FACENDOLE VINCERE LE PRIMARIE PER POI PUNTARE AL CAMPIDOGLIO
È di 90 mila euro la provvista che Salvatore Romeo aveva investito in polizze sulla vita. E adesso i magistrati cercano l’origine di quei soldi accumulati quando era un semplice dipendente comunale.
Perchè vogliono scoprire come mai – sei mesi prima dell’elezione a sindaca di Roma – abbia deciso di mettere in cima alla lista dei beneficiari proprio Virginia Raggi.
Lei dice di non saperne nulla, ma non convince. Il sospetto è che almeno una parte di quei soldi provenissero da chi aveva deciso di puntare tutto sulla giovane avvocatessa, facendole vincere le «primarie» e portandola poi alla guida della giunta capitolina.
Dunque servissero a comprare voti. E siano soltanto una parte dei finanziamenti occulti giunti al Movimento 5 Stelle a Roma.
Le verifiche effettuate in queste settimane hanno infatti accertato che Andrea Mazzillo, il tesoriere della campagna elettorale di Virginia Raggi poi promosso assessore al Bilancio, ha «secretato» tutti i versamenti inferiori ai 5 mila euro.
Il flusso dei soldi Fino al 2013 Romeo è un semplice impiegato del Campidoglio. Poi viene folgorato dalla passione per i grillini, diventa attivista, oltre un anno fa entra in quel cerchio ristretto di persone che lavora per Raggi.
A gennaio 2016, quando la indica come beneficiaria della polizza da 30 mila euro è già nel suo staff anche se non c’è alcuna certezza che sarà proprio lei la vincitrice delle «comunarie ». Eppure lui sceglie di destinare proprio a lei quel denaro. Perchè? Non è l’unico interrogativo da chiarire. Lo stipendio di Romeo certamente non giustifica il possesso di tutti quei soldi. Dunque, da dove provengono? E soprattutto, chi gli ha suggerito di donarli proprio a Raggi?
La contropartita Romeo potrebbe in realtà essersi messo a disposizione di altri, fungendo da semplice prestanome. E ottenendo, in cambio del favore reso, la garanzia di avere un ruolo chiave al Comune di Roma in caso di elezione di Raggi.
Cosa che puntualmente è accaduta, visto che è stato nominato capo della segreteria ed è stato beneficiato con un congruo aumento. Uno stipendio che – nonostante i rilievi dell’autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone – supera i 90 mila euro. Non solo
Di fronte agli attacchi provenienti dai leader e dagli altri esponenti, anche di rilievo, del Movimento Raggi lo ha sempre difeso, così come ha fatto per Raffaele Marra. Erano sempre connessi nella chat aperta sulla piattaforma Telegram e chiamata «quattro amici al bar». I magistrati sono convinti che dietro il loro legame ci sia un intreccio di interessi e per questo non credono che fosse all’oscuro della polizza.
Una risposta potrebbe arrivare analizzando quanto accaduto il 24 gennaio scorso. Al processo «Mafia Capitale», Romeo viene convocato come testimone e interrogato per una vicenda del 2013 legata all’Ama quando era semplice dipendente. Il pubblico ministero Luca Tescaroli gli fa una domanda a bruciapelo: «Mi può dire quante volte ha incontrato l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno». Romeo rimane apparentemente impassibile e risponde: «Nella mia vita una sola volta».
Le verifiche dimostrano che ha mentito. Ci sono diversi incontri. Perchè Romeo lo ha negato? Alemanno aveva certamente un legame con Salvatore Marra e per questo si vuole comprendere se esistesse un rapporto pure con Romeo che lui sta cercando di tenere celato. Ultimo mistero che coinvolge un personaggio con cui Raggi andava a parlare sul tetto del Campidoglio, probabilmente nel timore che i loro colloqui fossero intercettati
Fiorenza Sarzanini
(da “ il Corriere della Sera”)
Leave a Reply