LA REGOLARIZZAZIONE DEI BRACCIANTI IMMIGRATI SARA’ NEL DECRETO MAGGIO
POSSIBILE ACCORDO SUI TRE MESI
Gli ‘invisibili’ entrano nel decreto aprile, ormai ribattezzato decreto maggio. Nella bozza un paragrafo è dedicato agli immigrati che lavorano in nero, quindi alla regolarizzazione di braccianti, colf e badanti.
Gli uffici dei ministeri interessati hanno stilato un testo lasciando uno spazio bianco che riguarda la durata del permesso di soggiorno, su cui si cerca ancora un’intesa politica. Toccherà al premier Conte e ai capi delegazione di maggioranza chiudere l’accordo che potrebbe attestarsi su un permesso di soggiorno temporaneo per tre mesi.
Ma nel Movimento 5 Stelle nulla viene dato per scontato. I grillini vorrebbero prendere tempo, rinviando tutto a un decreto ad hoc. Ed è per questo che continuano a dire che “regolarizzare gli immigrati non è la soluzione per sostenere l’agricoltura”. Parola del capo politico Vito Crimi che tuttavia non tiene conto che queste persone lavorano già come braccianti ma sono sottopagate e senza diritti.
Il ministro del Sud Giuseppe Provenzato sta provando a mediare tra le varie anime affinchè il provvedimento possa entrare nel decreto maggio, come chiede il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova che è arrivata a minacciare le dimissioni.
Dai 5 Stelle arrivano molte resistenze, che comunque potrebbero far parte di una sorta di strategia politica per differenziarsi dagli alleati.
Ma alla fine al tavolo di maggioranza con il premier sarà ratificata l’intesa. Oggi il presidente del Consiglio che ha incontrato una delegazione di Italia Viva tra cui il ministro Bellanova, viene riferito, ha dimostrato attenzione al tema.
Entro domani si definirà la durata del permesso di soggiorno, ma il ministro Catalfo, in quota M5s, continua a chiedere un periodo più breve, uno o al massimo due mesi.
Per il resto l’accordo è stato raggiunto sull’articolato che punta all’emersione di braccianti, colf e badanti in nero, anche per – si sottolinea – garantire adeguati livelli di tutela della salute nell’emergenza Coronavirus. Se, come sembra, andrà in porto, sarà la quarta sanatoria dopo quelle del 2002, del 2009 e del 2012.
Due i canali di regolarizzazione proposti.
Il primo è attivato dal datore di lavoro che – tramite un contratto — fa emergere un irregolare che deve però già trovarsi sul territorio nazionale e deve essere stato fotosegnalato dalle forze di polizia in Italia prima dell′8 marzo scorso.
Allo straniero, dopo una serie di verifiche, sarà accordato un permesso di soggiorno valido per la durata del contratto, rinnovabile in caso di nuovi rapporti di lavoro. Il secondo canale è il più complesso.
È quello dei tanti stagionali in agricoltura che hanno perso il lavoro in questa fase di crisi o a cui è scaduto il contratto: queste persone potranno avere un permesso temporaneo per ricerca lavoro.
La ministra Bellanova lo chiede di sei mesi di durata, appoggiata da Provenzano; la collega Catalfo era fortemente contraria. Si potrebbe quindi arrivare alla mediazione di tre mesi, ma sarà solo l’incontro tra Conte e i capi delegazione della maggioranza a sciogliere quest’ultimo nodo e a dare l’ok definitivo all’inserimento del provvedimento nel decreto maggio.
(da “Huffingtonpost”)
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