LA RIDICOLA CONFERENZA STAMPA CON CLAQUE DI SALVINI A STRASBURGO HA AVUTO UN SEGUITO MA LUI NON LO DICE
IL PARLAMENTO HA CENSURATO IL COMPORTAMENTO DEI PARLAMENTARI DELL’ENF PRESENTI CHE HANNO CHIESTO SCUSA … COSA ASPETTA A FARE ALTRETTANTO?
Matteo Salvini non aveva gradito il richiamo alle regole da parte dei giornalisti della sala stampa di Strasburgo.
Il 13 marzo era il giorno del suo addio all’Europarlamento e il leader della Lega si era portato la claque di eurodeputati e assistenti parlamentari. Applausi scroscianti ad ogni suo intervento.
Più che una conferenza stampa sembrava un comizio, e qualche giornalista ha appunto chiesto se almeno i non addetti ai lavori potevano evitare di applaudire.
Galvanizzato dalla vittoria il futuro premier del Centrodestra ha detto ai colleghi (eh, sì, Salvini è un giornalista) «Se a qualcuno danno fastidio gli applausi può accomodarsi fuori».
Le regole della sala stampa dell’Europarlamento vietano esplicitamente gli applausi durante le conferenze stampa. Il motivo è piuttosto ovvio. Come è ovvio quello per cui Salvini si è presentato attorniato da alcuni esponenti dell’ENF, l’eurogruppo dell’estrema destra europea (Harald Vilimsky del Fpà¶, Nicolas Bay del Front National francese, e Marcel de Graaff il Pvv).
Tra le proteste dei giornalisti accreditati Salvini ha proseguito imperterrito a costruire la sua narrazione della vicenda
Evidentemente per Salvini le regole della sala stampa europea sono contrarie al volere del popolo italiano. Che però non risulta abbia votato per cambiarle.
Nella visione salviniana delle cose i giornalisti sono “complici” nella diffusione dell’ideologia europeista.
Lui invece, da giornalista e da leader politico, non ha alcuna responsabilità della diffusione delle balle sull’invasione organizzata e sul coinvolgimento di Soros e delle ONG nel pianificare gli sbarchi volti a sostituire il popolo italiano.
Quelle del resto servono a prendere i voti con i quali Salvini legittima il suo diritto a raccontare balle.
Il suo non è solo disprezzo per i giornalisti in quanto lavoratori. Non è nemmeno disprezzo per l’Europa e le istituzioni europee. È disprezzo per le regole.
I giornalisti della sala stampa hanno scritto al Presidente dell’europarlamento Tajani per far notare che è la prima volta che accade che un politico invita i giornalisti ad uscire dalla sala stampa “preferendo loro chi in sala dovrebbe esserci (oppure essere presente come ospite che osserva, non come tifoso da stadio)”.
La risposta del portavoce dell’Europarlamento Jaume Duch non è tardata ad arrivare. Secondo l’Europarlamento il comportamento degli invitati di Salvini e la condotta tenuta dai membri dell’ENF è stata in palese violazione delle regole delineando una mancanza di rispetto nei confronti del lavoro dei giornalisti.
Duch ha scritto ai rappresentanti dell’ENF che come tutti i bulli quando vengono ripresi dalla maestra hanno promesso di non farlo più.
Che farà Salvini ora? Utilizzerà la vicenda per raccontare ai suoi elettori di quella volta che ha violato le regole europee (della sala stampa)?
(da “NextQuotidiano”)
Leave a Reply