LA RUSSA INDAGATO PER PECULATO: “USAVA LA CARTA DI AN PER VIAGGI E REGALI”
LA PROCURA DI ROMA CHIUDE LE INDAGINI: SPESI 38.000 EURO PER VOLI, ALBERGHI, ABBONAMENTI SKY E GIOIELLERIA
Ci sono i voli, gli abbonamenti a Sky e i regali in un negozio di bigiotteria fatti dal gruppo parlamentare che un tempo era Alleanza Nazionale.
Sono le spese che la Procura di Roma contesta all’onorevole di Fratelli D’Italia Ignazio La Russa, all’epoca capogruppo di An, che adesso rischia il processo per peculato.
Il pm capitolino Attilio Pisani infatti ha chiuso l’inchiesta —che è uno stralcio di una indagine di Potenza — con La Russa indagato, atto che di norma prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio.
Anche se l’onorevole spera, carte alla mano, che invece venga chiesta l’archiviazione perchè, come dice contattato dal Fatto, “sono 40 anni che faccio politica e sono considerato un maniaco della trasparenza”.
Intanto la Procura lo accusa di essersi appropriato di 38 mila euro in sette anni dalle casse di Alleanza Nazionale, dal 2004 al 2010.
Dagli accertamenti eseguiti dalla Guardia di Finanza sul patrimonio di An, sarebbe emerso che La Russa avrebbe utilizzato, tramite una carta di credito, fondi scaturiti da rimborsi elettorali affluiti su un conto corrente aperto al Banco di Napoli.
Secondo l’accusa, il deputato FdI avrebbe usato quel denaro per acquisti a titolo personale. Circostanza che La Russa smentisce.
Nei dettagli delle spese, si scopre come quel denaro sia stato utilizzato per voli (soprattutto Roma-Milano e Catania-Roma), ma anche per abbonamenti a Sky e acquisti nelle gioiellerie e bigiotterie del centro di Roma, in particolare in un negozio vicino al Parlamento.
Il Fatto ha chiesto a La Russa se si tratta o meno di spese che lui ha fatto personalmente. Il deputato ha spiegato che “quella carta di credito era utilizzata dall’intero gruppo parlamentare. Non è una carta che avevo nel mio portafoglio. Non che io voglia voglia scaricare assolutamente la responsabilità sui colleghi, ma spiegherò tutto alla procura. È una carta che chi ha usato, l’ha usata in base a direttive del gruppo preesistenti a me, o che ho dato io. Me ne prendo comunque la responsabilità politica, ma io non l’ho mai strisciata”.
Le contestano anche il pagamento di abbonamenti a Sky. “In questo caso ad esempio si tratta di contratti fatti per le televisioni che c’erano negli uffici del gruppo An in via degli Uffici del Vicario 21. Ce n’erano almeno due di abbonamenti”, spiega la Russa.
Ma nella lista delle spese, ci sarebbero anche alcune che riguardano acquisti in un negozio di alta bigiotteria in pieno centro romano: “Saranno sicuramente riferite ai regali per qualche matrimonio dei parlamentari. Anche quando mi sono sposato, nel 1997, il gruppo mi ha fatto un regalo. So che ci sono un paio di negozi, storicamente sempre gli stessi ai quali si ci rivolgeva. Io non ci sono mai andato”.
Ancora: il pm Attilio Pisani contesta anche un pernottamento in un hotel tra il 3 e il 4 febbraio 2006.
“È passato tanto tempo – dice La Russa — ma sicuramente ramente ci sarà stato qualche convegno e magari ci è andato qualcuno del gruppo”. Poi aggiunge: “È strano ma nel capo di imputazione che mi contestano parlano anche di persone definendole come esterne al gruppo, ma invece si tratta di collaboratori”.
E conclude: “Comunque basterà verificare che nessuna operazione nei sette anni di vita della carta (per un totale di 38mila euro, che mediamente significa circa cinquemila euro annui) è riferita alla mia persona. Ad esempio, nessun ristorante o spese personali di alcun genere ”.
Ad oggi l’onorevole La Russa non ha fatto richiesta di interrogatorio, lo farà dopo aver letto tutti gli atti depositati dalla Procura.
A questo punto sarà il pm a decidere se mandarlo a processo o meno.
Valeria Pacelli
(da “il Fatto Quotidiano”)
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