LA “SCIENZIATA” MAGLIE DICE CHE I VACCINI NON CI LIBERERANNO DAL COVID, MA LEI SI E’ VACCINATA
LA BALLA CHE LA CAMPAGNA DI IMMUNIZZAZIONE DI MASSA E’ INUTILE SMENTITA DAI FATTI E DAI DATI… IL CASO ISLANDA
Dice si essersi fatta il vaccino, ma non vuole pubblicizzarlo e non vuole etichette. Poi, però, pone sul petto una medaglia da esperta di epidemiologia, virologia e immunologia sentenziando: la campagna vaccinale a tappeto è sbagliata.
A parlare non è un esperto di medicina, ma l’ex giornalista e opinionista dei salotti televisivi di casa Mediaset Maria Giovanna Maglie. A sostegno della sua tesi parla di “una serie di ragioni” che, però, non esplicita mai. Ma lei è sicurissima.
“Mi sono vaccinata, ma non desidero ostentarlo né dire che l’ho fatto perché non voglio esibire una patente – ha detto Maria Giovanna Maglie a ControCorrente, su Rete4 -. Quindi è esattamente il Green Pass quello che mi ammazza. Detto questo, la mia opinione è molto semplice: questo vaccino d’emergenza è diventato la panacea di tutti i mali. Non sarà il vaccino la cura finale contro la pandemia, ma lo sarà il poter trovare una terapia che lo farà diventare come un’influenza rispetto alla quale si vaccinano solamente le persone molto anziane e molto fragili”.
Poi prosegue con un giudizio di merito lasciato appeso a una “serie di ragioni” non spiegate: “Questa vaccinazione a tappeto è devastante e sbagliata, secondo me per una serie di ragioni. E per una serie di ragioni che del tutto pulite non sono, la terapia domiciliare, le cure domiciliari, una serie di terapie alternative che avrebbero potuto essere sperimentate e verificate non lo sono state. Dal primo momento di questa pandemia la risposta è stata decreti e ordini, decreti e ordini”.
Il caso Islanda che la smentisce
Sulle cure domiciliari e le cure contro il Covid molto è stato detto. Nel corso dei mesi di pandemia, nonostante quanto dichiarato da Maria Giovanna Maglie, sono stati sperimentate terapie e prodotti per contrastare gli effetti della malattia.
Ma, per il momento, la scienza ancora non è riuscita a definire – su larga scala – cosa può essere realmente efficace.
Per questo motivo, al fine di evitare morti e malati gravi, si è ricorso al vaccino (perché la prevenzione ha un ruolo ben diverso rispetto alla cura, proprio per rapporto di causa-effetto).
E l’efficacia di una campagna di immunizzazione a tappeto, quella che secondo l’opinionista non serve a nulla, è evidente dal caso Islanda, uno dei Paesi con il tasso più alto di vaccinazioni.
Come riporta l’Ansa, infatti, “il 96% delle donne e il 90% degli uomini over 16 hanno ricevuto almeno una dose di vaccino”. Numeri che si traducono in altri numeri: nel 2021, infatti, sull’isola si è registrato un solo decesso (e sono quasi spariti i casi gravi, nonostante la crescita dei contagi a causa della variante Delta). Di fatto, dunque, le parole di Maria Giovanna Maglie sono smentite dai fatti.
(da NextQuotidiano)
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