LA STORICA INTERVISTA DI PAPA FRANCESCO IN TV: “IL CLERICALISMO E’ LA PERVERSIONE DELLA CHIESA. SUI MIGRANTI POLITICHE CRIMINALI”
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Per la prima volta un pontefice rilascia un’intervista in diretta tv.
Papa Francesco, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai 3, commenta con il conduttore una serie di temi caldi, dalle guerre alla questione migranti, dal Covid alla crisi climatica, dall’aggressività sociale fino all’indifferenza delle persone.
Collegato da Casa Marta, in Vaticano, Bergoglio esordisce parlando delle difficoltà quotidiane comuni a tutti: «Vedo tanta gente che sopporta cose brutte, che nella propria debolezza sopporta difficoltà familiari, economiche, penso a chi non arriva a fine mese. Io non sopporto tanto, sopporto come tutta la gente – ha raccontato il pontefice -. E non sono solo, c’è tanta gente che mi aiuta, tutta la Chiesa, gli impiegati accanto a me. Ho uomini e donne brave che mi aiutano, non sono un campione di peso che sopporta le cose, sopporto come quasi tutta la gente sopporta».
Con riferimento al tema dei migranti, il papa menziona i lager in Libia: «Dobbiamo pensare alla politica migratoria e l’Europa deve farlo insieme, l’Unione europea deve mettersi d’accordo evitando che l’onere ricada solo su alcuni Paesi come l’Italia e la Spagna».
Bergoglio rimarca più volte la necessità di “farsi carico”. Degli altri, come del Pianeta. “Ci manca il toccare con mano le miserie e il toccarle ci porta all’eroicità, penso a medici e infermieri hanno toccato il male durante la pandemia e hanno scelto di stare lì. Il tatto è il senso più pieno. Toccare è farsi carico dell’altro”. Allo stesso modo bisogna “farsi carico della Madre Terra”, tutelando l’ambiente: “i pescatori di San Benedetto del Tronto venuti da me hanno trovato una volta tonnellate di plastica e hanno ripulito quel tratto di mare. Buttare la plastica in mare è criminale, uccide la terra, dobbiamo tutelare la biodiversità, dobbiamo prenderci cura del Creato”. Poi cita una canzone di Roberto Carlos nella quale un figlio chiede al padre perchè il fiume non canta più. “Il fiume non canta perché non c’è più”.
Un gancio per Fabio Fazio per chiedere al Papa della sua passione per la musica, ricordando un’immagine delle scorse settimane quando è stato immortalato all’uscita da un negozio di dischi. “Mi piacciono i classici, tanto. E mi piace il tango. Un porteno che non balla il tango non è un porteno” dice Papa Francesco, riferendosi alla sua vita a Buenos Aires. Il Papa ha spiegato che nel negozio non era andato per comprare dischi, ma per benedire il negozio appena rifatto dai proprietari, suoi amici da tanti anni. Un altro passaggio molto personale dell’intervista riguarda l’amicizia: “Non sono tanto un santo, ho bisogno dei rapporti umani, per questo sono andato a vivere a Santa Marta. Ho degli amici che mi aiutano, conoscono la mia vita, Io ho delle mie anormalità ma sono un uomo comune, che ha amici, mi piace stare con gli amici, ho bisogno di loro. Le amicizie mi danno forza, ho bisogno degli amici, sono pochi ma veri”, ha proseguito il Pontefice che ha rivelato: “Da piccolo volevo fare il macellaio per i soldi, ne hanno tanti. Mi piacevano anche la chimica, la medicina e volevo entrare nella facoltà di Medicina quando a 19 anni è arrivata la vocazione e sono entrato in Seminario”.
Quanto alla genitorialità, il papa ha detto: «Serve vicinanza con i figli: quando si confessano coppie giovani o parlo con loro chiedo sempre: ‘tu giochi con i tuoi figli?’ A volte sento risposte dolorose: ‘Padre, quando esco dormono e quando torno pure’. Questa è la società crudele che allontana genitori dai figli. Anche quando i figli fanno qualche scivolata, anche da grandi, bisogna essere loro vicini, bisogna parlare ai figli. I genitori che non sono vicini non operano bene, devono essere quasi complici dei figli, quella complicità che permette di crescere insieme padri e figli».
«Una domanda a cui mai sono riuscito a rispondere è: ‘perché soffrono i bambini?’ Non ho risposte a questo. Non c’è risposta – sono le parole del Papa -. Lui è forte nell’amore, l’odio la distruzione è nelle mani di un altro. Nel rapporto di Dio col Figlio potremmo vedere cosa c’è nel cuore di Dio quando accadono queste cose». «Gesù mai ha dialogato col diavolo – ha proseguito Bergoglio – o lo caccia o gli risponde con la Bibbia, questo vale per tutte le tentazioni. Alla domanda perché soffrono i bambini trovo solo la risposta: soffrire con loro. In questo ha ragione Dostoevskij».
Il Papa ha poi parlato della Chiesa e del suo futuro: «Oggi il male della Chiesa più grande è la mondanità spirituale, la chiesa mondana, che fa crescere il clericalismo: una cosa brutta, una perversione della Chiesa. Così l’ideologia prende il posto del Vangelo».
Francesco rimarca infine che “lo sguardo dall’alto in basso non è lecito, mai: è lo sguardo di chi domina. Dio ci ha fatto buoni ma liberi, la libertà è quella che ci permette di fare tanto bene ma anche tanto male, siamo liberi. Siamo liberi e padroni di prendere le nostre decisioni, anche sbagliate. La capacità di essere perdonato è un diritto umano, tutti abbiamo il diritto di essere perdonati se chiediamo il perdono. Abbiamo dimenticato che chi mi chiede il perdono ha il diritto di essere perdonato, se si ha qualche debito con la società va pagato ma col perdono. Il padre del figliol prodigo aspettava i figlio per perdonarlo”.
(da agenzie)
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