LA VENDETTA DI MAZZILLO: “LA RAGGI PAGHERA’ PER AVERMI FATTO FUORI”
L’EX ASSESSORE AL BILANCIO CON SINDACALISTI E GRILLINI DELUSI
“Non posso accettare che finisca così, che tutto il lavoro fatto finora venga buttato, tutte le promesse per cui siamo stati eletti… Mi hanno cacciato via per questo e io gliela faccio pagare”.
A raccontare il duro sfogo di Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio di Roma, poi deposto dalla sindaca Virginia Raggi, e sostituito con Gianni Lemmetti, di un altro Comune a 5 Stelle, è La Stampa.
Mazzillo è stato fatto fuori perchè si era opposto alla formula del concordato e ora vuole vendicarsi. “Non lo faccio per me — dice — lo faccio perchè stanno facendo una follia, gliel’ho detto in tutti i modi”
Il concordato, che a suo dire avrebbe messo a rischio i circa 400 milioni di crediti del Comune verso Atac portandosi dietro il possibile commissariamento per l’ente, è invece la strada scelta dalla Raggi per la municipalizzata dei trasporti di Roma gravata da circa 1,3 miliardi di debiti.
Per salvare l’azienda e rilanciarla, il Cda guidato da Paolo Simoni ha deciso per il concordato preventivo, un accordo con i creditori sotto l’egida del tribunale.
Di questa scelta, non priva di insidie, si parla da tempo in Campidoglio ma il M5S la ufficializza rivendicando il “coraggio” nell’azione di risanamento. “Atac deve rimanere pubblica. Finalmente, inizia una nuova vita. Si avvia un percorso di rinnovamento totale dell’azienda di trasporti di Roma con un obiettivo chiaro: migliorare le linee, rinnovare i mezzi, ridurre i tempi d’attesa”.
Mazzillo rievoca gli ultimi mesi, ma ascolta anche tanto, chiede consigli.
Perchè — sono le sue parole a svelarlo — ha un piano. Vuole intestarsi una battaglia assieme a una fetta del M5S delusa da Raggi che la pensa come lui e con la complicità dei sindacalisti che ne condividono le preoccupazioni sui posti di lavoro.
Seduto al tavolo di Via Merulana con due sindacalisti, racconta La Stampa, Mazzillo cerca alleati e prepara un piano
Il sindacalista sembra disponibile a offrire a Mazzillo una sponda, a valutare un patto. Lo fa proponendo una via d’uscita: “Sulla mobilità pensiamo a una grande azienda unica regionale, sul modello delle aree metropolitane del Nord Europa”.
Ma lo fa anche ripercorrendo gli errori che, a suo avviso, ha compiuto Raggi: “Anche lei è rimasta prigioniera del relazionismo di Roma. Non doveva dare spazio a gruppuscoli sindacali come quello della Quintavalle (Micaela, leader della sigla “Cambiamenti M410″). E non doveva nominare Manuel Fantasia (ex amministratore unico, ndr) e lasciare andare via Marco Rettighieri, l’unico davvero competente”.
(da “Huffingtonpost”)
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