LADRONI SOVRANISTI, ANTIEUROPEISTI SOLO FINO ALL’ORA DI PRANZO: SCOPPIA LO SCANDALO SUI RIMBORSI DEI PARLAMENTARI LEGHISTI E DEL FRONT NATIONAL
I DOCUMENTI DEL FRANKFURTE ALLGEMEINE: 234 BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE DA 80 EURO L’UNA, MENU DA 400 EURO, REGALI, SPESE SENZA GIUSTIFICATIVI PER 400.000 EURO DA PARTE DEI PARLAMENTARI EUROPEI SOVRANISTI… IL PARLAMENTO EUROPEO BLOCCA I CONTI
Antieuropeisti sì, ma solo fino all’ora di pranzo.
Poi, però, quando si tratta di mettere le gambe sotto al tavolo, anche gli antieuropeisti più intransigenti sembrano pensare che l’unione Europea non sia così male.
A lanciare l’accusa documentata al gruppo di estrema destra europea, l’EFN (European of Freedom and Nations) è la Frankfurte Allgemeine, giornale conservatore tedesco, che ha avuto accesso ad alcune richieste di rimborso presentate alla tesoreria del Parlamento dai parlamentari della destra euroscettica.
Il gruppo, benchè sia il più piccolo dell’emiciclo (appena 34 parlamentari) ha presantato una richiesta di rimborsi piuttosto corposa: circa 427 mila euro.
Poco male: in teoria tutte le spese legate al lavoro dei gruppi parlamentari, dei loro dipendenti e la loro formazione sono rimborsabili.
Il problema però è che, a quanto risulta, le spese sostenute del gruppo a cui fanno capo Lega, Front National, Partito Popolare Austriaco e Partito delle Libertà olandese, avrebbero poco o nulla a che vedere con il lavoro vero e proprio dei gruppo parlamentare, quanto con il loro ‘dopolavoro” e le spese avrebbero a che fare con spese voluttuarie poco legate alla missione politica dei gruppi parlamentari e tantomeno con l’ordine di morigeratezza e rispetto delle spese pubbliche cui i gruppi parlamentari europei sono tenuti
Scrive il giornale tedesco che “secondo la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento i fondi sarebbero stati impiegati per champagne, menu gourmet e regali di Natale costosi. In particolare: i 34 membri del gruppo avrebbero chiesto rimborsi per non meno di 234 bottiglie di champagne (alcune delle quali per 81 euro l’una), menu da 400 euro a testa e 110 regali di Natale per i dipendenti del gruppo e 39mila euro di spese neppure giustificate”.
Ora non è chiaro se le spese pazze degli europarlamentari che disprezzano l’Europa ma sembrano amarne i rimborsi saranno effettivamente ripagate dal Parlamento Europeo, dal momento che il presidente della commissione per il controllo dei bilanci, Ingeborg Grà¤ssle (CDU) ha definito i cespiti di spesa come “inaccettabili, nè ragionevoli nè compatibili con i principi di una sana gestione finanziaria” e ha chiesto ufficialmente che il gruppo sia costretto a rimborsare il denaro già ricevuto in passato e che questo venga detratto da pagamenti futuri.
Cosa fare (e come e perchè) toccherà deciderlo al Parlamento che ne discuterà Lunedì in seduta Plenaria.
(da agenzie)
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