LE FORZE ARMATE RUSSE STANNO IMPLODENDO TRA LORO, UNA TRENTINA DI ALTI UFFICIALI SONO SOTTO INDAGINE, O ARRESTATI, O INTERROGATI E SOSPESI
L’ULTIMO È IVAN POPOV, LICENZIATO PER AVER DETTO LA VERITÀ, CHE STA FACENDO SALTARE IL TAPPO A CHI NON È D’ACCORDO CON “MAD VLAD”…LA MARETTA È FORTE ANCHE DENTRO L’FSB (L’EX KGB): C’È CHI IPOTIZZA NUOVE RIVOLTE SU LARGA SCALA
Purghe, delazioni, rimozioni e ricatti tra i dirigenti e dentro le altissime sfere. Le forze armate russe stanno implodendo tra loro, prima ancora che nello scontro con gli ucraini.
Secondo due fonti di intelligence occidentali a La Stampa, una trentina di alti ufficiali sono «sostanzialmente sotto indagine, o arrestati, o interrogati e sospesi»
Il Wall Street Journal, con altre fonti, stima che l’Fsb, il servizio segreto interno successore del Kgb, abbia arrestato 13 ufficiali militari di alto rango, e altri 15 sono stati sospesi o rimossi.
Tra loro il comandante delle forze aeronautiche (e vice comandante di tutte le forze in Ucraina) Sergei Surovikin, il generale Andrei Yudin, il primo vice capo del Gru (i servizi militari) Vladimir Alekseev (quello che si vede accanto, docile docile, a Prigozhin mentre Wagner s’impossessa del quartier generale militare di Rostov nel giorno del golpe) e Mikhail Mizintsev, che era stato destituito dalla carica di viceministro della Difesa ad aprile 2023, dopodiché è passato al Gruppo Wagner.
Ivan Popov, il generale che comandava la 58° armata, quella che difende la linea di terra verso la Crimea, sul mar Nero, è stato licenziato per aver detto la verità a Gerasimov, che «è emersa una situazione difficile con la leadership, e era una scelta tra rimanere silenziosi e timorosi e dire quello che volevano sentire, o chiamare le cose per quello che sono. In nome di tutti i compagni d’armi morti, non avevo il diritto di mentire. Quindi ho additato a gran voce tutti i problemi che esistono oggi nell’esercito, la mancanza di fuoco di controbatteria, la mancanza di stazioni di ricognizione dell’artiglieria, e le vittime di massa tra i nostri fratelli». A quel punto è stato rimosso.
Giusto il giorno prima il suo collega Oleg Tsokov, generale inferiore sempre nella 581 armata, era stato ucciso da un attacco missilistico nella base dei dirigenti a Berdyansk (il Dune Hotel, come nella fantascienza).
La faida interna è aspra anche a livello politico. L’audio di Popov […] è stato pubblicato da un deputato della Duma di Russia Unita, nazionalista ma molto fedele a Putin, e molto pompato sulle tv di regime, Andrey Gurulev, un ex generale che dal 2012 al 2016 è stato lui stesso comandante della 58a armata, e che Putin usa un po’ come testa d’ariete nel suo divide et impera.
Altri stanno prendendo le parti di Popov. Andrei Turchak, segretario del Consiglio generale di Russia Unita, ha anche attaccato Gurulev (che nel partito è il suo numero due) per aver fatto «uno show politico» pubblicando l’audio della riunione (in cui molti altri comandanti dicono le stesse cose).
Secondo Turchak, «la coscienza di Ivan è pulita» e «la Patria può essere orgogliosa» di comandanti come lui. Il canale telegram Rybar, tenuto da un ex dirigente del ministero della Difesa, definisce la rimozione di Popov una «caccia alle streghe», iniziata dopo la ribellione di Prigozhin.
La maretta è forte anche dentro l’Fsb, se è vero che il canale Telegram Cheka-Ogpu, vicino a una parte dei servizi critica con Putin, ipotizza vicine ribellioni su larga scala: «L’esercito dei quadri sta già crollando”
(da La Stampa)
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