LE REAZIONI AL DISCORSO DI CONTE. RENZI (PD): “LO CHIAMAVATE INCIUCIO, OGGI CONTRATTO”, BERNINI (FI): “NO A PROGRAMMA ARLECCHINO”
SENATRICE A VITA SEGRE: “NO A LEGGI SPECIALI SU ROM E SINTI”… SENATORE A VITA MONTI: “ATTENTI ALLA TROIKA”… LA RUSSA (FDI): “HA DETTO ‘Sà ‘ ALLA NATO E ALLA RUSSIA”
Grande tensione quando ha preso la parola l’ex premier ed ex segretario dem Matteo Renzi. “Pensiamo che in quei banchi ci sia la coalizione di domani, noi siamo un’altra cosa”. “Siete diversi, ma avete lo stesso metodo di violenza verbale”. “Anche noi – spiega – potremmo farvi lo screening, ma non lo facciamo”.
“Lei – ha detto rivolto a Conte – è un premier non eletto, vorrei dire un collega, ma nessuno le sta negando la legittimità come accaduto nella XVII legislatura”.
E ancora: “Siamo rimasti sorpresi dal riferimento alle opposizioni, ma la voglio prendere sul serio. Noi non occuperemo mai i banchi del governo, mai la poltrona del presidente del Senato, mai insulteremo i ministri, mai attaccheremo le istituzioni del Paese al grido mafia, mafia, mafia”.
“Questo contratto è scritto con inchiostro simpatico, garantito da un assegno a vuoto”. “Non so se è il governo del cambiamento – ha concluso Renzi – intanto è cambiato il vocabolario: quello che nella XVII Legislatura si chiamava inciucio oggi si chiama contratto. Non so se cambierete il Paese. Intanto avete cambiato vocabolario”.
Renzi che poi ha annunciato che il Pd convocherà al Copasir la ministra della Difesa Elisabetta Trenta “perchè chiarisca”. Il riferimento riguarda un recente trasferimento del marito all’interno del ministero e anche altri aspetti del suo curriculum: dal corso all’università di Mosca, al fianco di alcuni ideologi del potere putiniano al ruolo della SudgestAid, consorzio creato presso la Link Campus University per il reclutamento di contractor.
Duro l’intervento della presidente dei senatori di Fi (ex alleati in campagna elettorale di Salvini nella coalizione di centrodestra Fi-FdI-Lega): “Siamo chiamati a pronunciarci su un governo che è la maschera di tante contraddizioni, il frutto del compromesso e di 88 giorni di trattative estenuanti e abbastanza surreali. Nel programma che oggi ci ha illustrato è indicato il cosa ma non il quando nè tantomeno il come. E non sia mai con quali soldi. Impegni verbali, slogan, a fronte di nessun impegno di bilancio. Contraddizioni, tante contraddizioni, questa è la cifra del suo programma”.
“La vera flat tax – ha detto poi la vicepresidente del Senato – quella del progetto del centrodestra per le persone, per le famiglie, è stata molto sacrificata sull’altare del compromesso con i 5 stelle. Che cosa farete – ha chiesto Bernini – quando dovrete scegliere tra una visione di crescita liberale e un’altra di decrescita, la visione regressiva e immobilista che ha indotto il M5s a dire no alla Tav, alla Tap, ad investimenti infrastrutturali di cui l’italia che vuole crescere ha disperatamente bisogno?”.
Quando Liliana Segre ha preso la parola, l’intera Aula di Palazzo Madama ha riservato alla senatrice a vita un applauso e una standing ovation quando ha ringraziato “Mattarella che ha deciso di ricordare l’80° delle leggi razziali, razziste, facendo una scelta sorprendente, nominando senatrice a vita una vecchia signora che sul braccio porta i numeri di Auschwitz tatuati sul braccio”.
Con la senatrice Segre si è complimentata immediatamente la presidente Casellati che ha parlato di “lezione di vita”.
“Mi rifiuto – ha aggiunto Segre – di pensare che la nostra civiltà democratica sia sporcata da leggi speciali nei confronti di Rom e Sinti: se accadrà mi opporrò con tutte le forze”. “Ho conosciuto la condizione di clandestina e richiedente asilo – ha aggiunto Segre – il carcere e il lavoro operaio, essendo stata schiava minorile. Per questo svolgerò l’attività di senatrice senza legami politici, ma seguendo la mia coscienza”.
Momenti di inquietudine, in Aula, per le parole del senatore a vita Mario Monti.
“Un governo è efficace – ha dichiarato l’ex premier – se chi lo guida è il presidente del Consiglio – ha proseguito Monti – e se questi esercita pienamente i suoi poteri e responsabilità e sono certo che il governo otterrebbe credito maggiore e consenso maggiore se iniziasse la sua vita con un atto di modestia e realismo: non il premier ma l’intero vostro governo nascerebbe oggi come governo dimezzato se altre forze politiche non avessero dato in un momento difficilissimo per il Paese prova di grande responsabilità : qualunque cosa possiate pensare di FI, Pd e l’allora Terzo polo e Fratelli d’Italia almeno nella fase iniziale, da novembre 2011 per oltre un anno hanno sostenuto provvedimenti impopolari e ciò ha consentito di portare l’Italia fuori da una spaventosa crisi finanziaria e portarla a una ancor troppo lenta ripresa”.
“Voi colleghi della Lega e M5s – ha proseguito Monti – come Lega esercitavate coerente e bruciante opposizione in parlamento e nel Paese, e il M5s nei siti diffondeva in modo molto cinico spesso in totale contrasto con la realtà fattuale tesi che non andavano certo nella direzione degli sforzi che l’allora Parlamento incoraggiò”.
“Voi – ha concluso Monti – avreste oggi la Troika, sareste un governo dimezzato perchè sareste ridotti a agenti di un governo semi-coloniale: la Troika è una realtà disgustosa a mio parere, e abbiamo fatto di tutto per risparmiare all’Italia questa dimostrazione di scarsa dignità “.
Ironico Ignazio La Russa, di FdI (ex alleati in campagna elettorale di Salvini nella coalizione di centrodestra Fi-FdI-Lega): “Non ho capito cosa vuol dire dare la Daspo ai corrotti: io sono perchè i corrotti vadano in galera. Non votiamo la fiducia perchè non possiamo fidarci solo degli annunci”. “Nel suo discorso, presidente Conte – ha attaccato La Russa – ho sentito cinque volte la parola ‘Paese’ ma mai la parola ‘patria’ e in questo ricorda molto i suoi predecessori, Renzi e Gentiloni, altro che cambiamento”.
“Noi non facciamo parte di questa maggioranza e non daremo la fiducia a questo Governo, ma ci riteniamo un partito di patrioti, che antepone l’interesse nazionale. Noi guarderemo ai fatti e non agli annunci”. “Non dovete essere supini ai diktat dell’Europa – sottolinea -. Lei ha detto ‘sì’ alla Nato, ma anche alla Russia. Ha detto ‘sì’ alla flat tax ma anche al suo opposto. Il suo discorso è pieno di ‘ma anche’, lei presidente ha cercato di barcamenarsi tra due diverse sponde. Noi valuteremo volta per volta”.
(da agenzie)
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