L’EUROPA SBATTE I NUMERI IN FACCIA ALL’ITALIA: ULTIMI PER LA CRESCITA IN EUROPA
SMONTATE LE STIME ITALIANE SUI CONTI PUBBLICI, IL DEFICIT REALE SARA’ DEL 2,9% E IL DEBITO NON CALERA’
L’Italia sta deragliando dai parametri europei ben oltre i suoi annunci.
È quello che emerge dalle previsioni Ue d’autunno diffuse oggi dalla Commissione europea.
Dopo una solida crescita nel 2017, l’economia italiana ha rallentato nel primo semestre del 2018 a seguito dell’indebolimento dell’export e della produzione industriale, scrive Bruxelles, segnalando che l’aumento del deficit unito ai maggiori tassi di interesse e a rischi al ribasso mettono a rischio la riduzione dell’alto livello di debito pubblico italiano rispetto al Pil.
“In alcuni Paesi dell’eurozona altamente indebitati, soprattutto in Italia, il circolo vizioso tra banche e debito sovrano potrebbe riemergere in caso di dubbi sulla qualità e la sostenibilità dei conti pubblici, che in un ambiente di riprezzamento complessivo dei rischi e di un aumento dei costi di rifinanziamento, potrebbe sollevare preoccupazioni di stabilità finanziaria e pesare sull’attività economica” si legge nel documento, che tra gli altri rischi negativi per l’economia segnala la guerra commerciale Usa-Cina e la Brexit.
In Europa, scrive inoltre il responsabile della Dg Ecfin della Commissione Ue Marco Buti nella prefazione alle previsioni d’autunno, “l’incertezza sulle previsioni dei conti pubblici in Italia ha portato a più alti interessi di spread, e l’interazione tra il debito sovrano con il settore bancario è ancora una preoccupazione”.
Allo stesso tempo, però, sottolinea il documento di Bruxelles, nonostante l’aumento significativo dello spread per l’Italia a causa della situazione di bilancio, “per ora non è stato osservato nessun contagio ad altri stati membri”.
I dati dicono che dopo aver toccato il +1,6% nel 2017, la crescita italiana è prevista all’1,1% nel 2018, all’1,2% nel 2019 e all’1,3% nel 2020.
Una previsione lontanissima dai target fissati nella Nadef dal Governo (+1,5% nel 2019, +1,6% nel 2020), a testimonianza dei fortissimi dubbi che la grande maggioranza degli osservatori ha sulle reali possibilità di crescita dell’economia italiana nei prossimi anni.
L’Italia si conferma ultima per crescita in tutta Europa sia per il 2018 che per il 2019 e il 2020. Con l’1,1% quest’anno, persino la Gran Bretagna nonostante le difficoltà legate alla Brexit fa meglio con l’1,3%. Nel 2019, allo stesso livello di pil dell’1,2% dell’Italia ci sarà solo Londra ma ormai sarà già fuori dall’Ue.
La peggiore crescita dopo l’Italia sarà l’1,5% del Belgio, secondo con l’1,4% anche nel 2020 dietro l’1,3% italiano.
È sul deficit e sul debito che si concentrano però le principali preoccupazioni della Commissione Ue. Il deficit dell’Italia è previsto al 2,9% nel 2019 – mentre la stima del Governo italiano è al 2,4% – per poi salire al 3,1% nel 2020 – contro il 2,1% indicato nella Nadef. La stima dell’Ue non include le clausole di salvaguardia che sono state previste nella nota di aggiornamento del documento di economia e finanza dell’Italia.
Il debito pubblico dell’Italia, nelle previsioni Ue, rimarrà stabile attorno al 131% del Pil tra il 2018 e il 2020. Il debito è stimato al 131,1% del Pil nel 2018, al 131% nel 2019 e al 131,1% nel 2020.
Nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza il Governo italiano aveva stimato un debito al 130% del Pil nel 2018, al 128,1% nel 2019 e al 126,7% nel 2020. C’è quindi un delta di 5 punti fra le stime Ue e quelle italiane nel 2020.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply