L’EX DI ALEMANNO NON MOLLA E SFIDA GRILLO
SILURATO DALLE FAIDE INTERNE DEI GRILLINI ROMANI TIENE DURO: “GRILLO VALUTI IL MIO CURRICULUM”
La telefonata di Beppe Grillo a Virginia Raggi ha messo la parola “fine” alla resistenza del sindaco che voleva Raffaele Marra vicecapo di gabinetto vicario, colui che in pratica avrebbe avuto il potere di firma su tutti i capitoli di spesa del Comune. Decisione che ha scatenato l’ira della base e soprattutto dello staff romano, con Roberta Lombardi e Paola Taverna in testa, poichè Marra ha collaborato con Gianni Alemanno quando era ministro ed è entrato in Campidoglio con Ignazio Marino. Adesso “sarà spostato ad altro incarico”, fa sapere l’entourage del primo cittadino.
In pratica, per il dirigente del Comune, niente più promozione a vicecapo di gabinetto nonostante l’ordinanza triennale del sindaco firmata pochi giorni fa.
Ma Marra, che spiega di essere vincitore di concorso pubblico nel 2006 e dirigente capitolino dal 2008, non molla.
Contattato al telefono dall’Huffpost dice: “Sfido chiunque a vedere le mie carte, il mio curriculum e tutte le denunce che ho fatto in questi anni”.
Sfida anche Beppe Grillo e Luigi Di Maio, che ha fatto da mediatore in questa storia? “Sì, sono pronto a pagare io il pool di avvocati che il Movimento vorrà scegliere affinchè io venga valutato per quello che ho fatto. E dico anche, se il Movimento ha come via maestra la legalità io mi definisco lo spermatozoo che ha fecondato l’ovulo del Movimento. Sono uno di loro”.
Ma la nomina di Marra non è stata l’unica a far discutere.
Nei fatti due sono stati fino ad ora gli incarichi conferiti dal sindaco ed entrambi sono saltati nel giro di pochi giorni.
Anche Daniele Frongia, scelto capo di gabinetto però “dimezzato”, cioè senza potere di firma a causa della legge Severino, sembra ormai destinato a un altro incarico. Frongia è infatti finito sotto accusa poichè sarebbe stato lui a contattare Marra, con il quale ha stretto contatti durante lo scorso mandato.
Per il braccio destro della Raggi ci sarebbe adesso l’idea di una nomina ad assessore al Patrimonio immobiliare nonchè a vice sindaco.
Alla fine Raggi, dopo lotte intestine e veti incrociati tra le varie correnti, ha dovuto cedere anche su Frongia e sacrificarlo perchè il rapporto troppo stretto tra i due non viene visto di buon occhio dal resto del Movimento.
In questo modo verrebbe facilitata la formazione della squadra che verrà presentata il 7 luglio durante il primo consiglio comunale. Sarà una corsa contro il tempo.
Negli ultimi giorni si era parlato di uno slittamento al 12 luglio, ma da più parti, compreso da Grillo, al sindaco è stato fatto notare che non è opportuno, considerate le critiche di questi giorni e l’essere venuta meno alle promesse della campagna elettorale.
Nel frattempo sono in corso ancora le ultime riunioni.
L’entourage spiega che non ci sarebbero caselle di assessorati che rischiano di rimanere vuote, ma casomai solo opzioni diverse per alcune di loro.
Marcello Minenna, l’ex dirigente Consob che ha denunciato Giuseppe Vegas, sarebbe tornato in partita e sembra che abbia sciolto la riserva.
Potrebbe quindi ricoprire l’incarico di assessore al Bilancio, al posto di Daniela Morgante, nome dato per certo invece pochi giorni fa.
C’è anche però chi vede Minenna come possibile capo di gabinetto.
La confusione è tanta e ancora nulla è stato deciso ufficialmente.
Soprattutto adesso che rimane vacante la poltrona di capo di gabinetto. E sarà attorno a questa carica che si consumerà un’altra battaglia.
La corrente guidata da Roberta Lombardi e Marcello De Vito, il cui nome è apparso anche in un dossier creato contro di lui da Raggi e Frongia, vorrà avere l’ultima parola.
(da “Huffingtonpost”)
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