LIBERO SI INDIGNA PERCHE’ CAROLA SARA’ SOLO “RIMANDATA A CASA CON UNA PACCA SULLE SPALLE”
IL QUOTIDIANO UMORISTICO SI METTA D’ACCORDO CON SALVINI CHE PARLA DI ESPULSIONE E MAGARI SI COMPRI UN TESTO DI PROCEDURA PENALE
Titoli per creare indignazione che nascondono una verità rilanciata sui social dallo stesso Matteo Salvini.
Questa mattina (martedì 2 luglio) Libero Quotidiano lancia a tutta pagina la mozione contro la probabile decisione di espellere Carola Rackete dall’Italia al termine del secondo interrogatorio.
La capitana della Sea Watch 3 si trova ai domiciliari (in Italia, per poter rimanere a disposizione dei procuratori e rispondere alle loro domande), ma è stato lo stesso leader della Lega ad aver parlato direttamente di espulsione.
«Festa del perdono per la piratessa Carola», titola il quotidiano di Vittorio Feltri che poi rincara la dose sia nel suo editoriale che nell’occhiello che nel sommario: «Come volevasi dimostrare, niente galera» e «La procura chiede solo il divieto di dimora ad Agrigento per la capitana. Sarà così rimandata a casa con una pacca sulle spalle. Giustizia all’italiana: non è una criminale, ma una birichina».
Vittorio Feltri, dunque, ha già sentenziato prima ancora che arrivi il giudizio finale (ma parziale, in attesa di processo) da parte della procura guidata da Luigi Patronaggio.
Detto che il divieto di dimora è la misura cautelare massima che un gip può richiedere in fase di indagini preliminari, come previsto dall’articolo 291 del codice di procedura penale, Carola Rackete potrebbe tornare in libertà entro la serata di martedì.
Non per un vezzo delle procura, ma perchè lo dice la legge italiana. Insomma, Libero dovrebbe attaccare il codice penale e non i magistrati parlando di «giustizia all’italiana». E questo lo sanno anche Matteo Salvini e i tecnici del Viminale che stanno preparando le carte per espellere la capitana tedesca della Sea Watch 3.
(da “NextQuotidiano”)
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