LIGURIA, IN FORZA ITALIA VOLANO GIA’ I PESCI E I RICORSI. LILLI LAURO CONTRO CLAUDIO MUZIO: “SCHEDE SOSPETTE”
LA BIASOTTIANA, SECONDA CON 2.525 PREFERENZE, CONTESTA IL SINDACO DI CASARZA, PRIMO CON 3.066, APPOGGIATO DA BAGNASCO… “A CASARZA SCHEDE UNIFORMI, NESSUN VOTO DISGIUNTO, TUTTE COL NOME E NESSUNA COL SOLO SIMBOLO”…MA UN POSTO DA ASSESSORE POTREBBE RICOMPORRE LA LITE
Gli avversari politici hanno coniato per lei il soprannome di “pescivendola” per via della sua esuberanza oratoria e i modi bruschi.
Ora pare che non siano solo loro a dover fare i conti con la sua ira, ma anche i colleghi di Forza Italia, di cui lei è capogruppo in Comune a Genova.
Candidata alla Regione con un mese di anticipo, aveva tappezzato tutta Genova con i suoi manifesti giganti e l’appoggio del coordinatore di Forza Italia Sandro Biasotti, certa di classificarsi prima nella corsa elettorale alle preferenze.
Quando ha dovuto prendere atto di essere solo seconda con 2.525 voti, Lilli Lauro non l’ha presa bene e la lotta con Claudio Muzio, sindaco di Casarza, che ha raccolto 3.066 preferenze (molte delle quali nella sua cittadina), rischia di trasferirsi in tribunale con annessi ricorsi e accuse.
Come sottolinea il Secolo XIX, “la Lauro avrebbe messo sotto la lente di ingrandimento i voti ottenuti da Muzio proprio a Casarza: i sospetti riguarderebbero l’uniformità delle schede per Muzio (nessun voto disgiunto, tutte con nome e nessuna con il solo simbolo) e un annuncio di vittoria fatto pubblicamente prima della conclusione dello spoglio”.
La replica di Muzio non tarda ad arrivare: “Sono letteralmente esterrefatto ed auspico che venga fatta chiarezza da parte delle autorita’ competenti sulla gravita’ delle dichiarazioni che ho letto. Purtroppo le sconfitte elettorali bruciano e anziche’ riflettere sui propri errori si segue la strada della delegittimazione dell’avversario”.
E già chiamare “avversario” una collega di partito è segno del clima che si respira all’interno di Forza Italia.
Non sappiamo se voleranno solo gli stracci o anche i pesci, certo che per l’armata brancaleonica di Toti non è un buon inizio.
Una soluzione pare si stia profilando all’orizzonte e questo spiegherebbe il silenzio insolito della Lauro nelle ultime ore: alla pupilla di Biasotti sarebbe stata prospettata la possibilità di nomina ad assessore esterno della giunta Toti.
Un buon motivo programmatico per far rientrare la guerra interna ?
“Vedremo” ha risposto la Lauro a chi le chiedeva lumi.
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