L’INCONTRO AD ARCORE TRA LA MELONI E SILVIO AGITA SALVINI, SCENDE IL GELO SOVRANISTA
SILVIO HA INTERESSE A ISOLARE SALVINI, LE MELONI A TENERSI APERTO IL PIANO B… MOLTO DIPENDERA’ DAL RISULTATO DELLE AMMINISTRATIVE E DA QUELLO DI MARINE LE PEN
Domenica Giorgia Meloni che si trovava al Nord, impegnata in un tour a Como e Monza, in vista delle amministrative, e’ stata accolta ad Arcore, nella residenza privata dell’ex premier, a villa San Martino.
Si e’ trattato di un incontro cordiale, viene riferito, non programmato ma che segue il ‘corteggiamento’ avviato da Berlusconi, che nei giorni scorsi ha speso, pubblicamente e tramite ‘ambasciatori’, parole di stima nei confronti di Meloni.
In particolare, e’ il primo incontro da soli dopo le frizioni registrate in seguito alla decisione di Forza Italia di appoggiare Alfio Marchini e non l’ex ministro dello Sport alle scorse Comunali nella capitale.
Dopo di allora, Meloni e Berlusconi si erano visti a settembre, in un incontro a tre con Matteo Salvini.
Questo nuovo ‘vis a vis’ è avvenuto in un momento di raffreddamento dei rapporti tra il leader di FI e il segretario federale della Lega Nord .
Salvini non ha preso bene questo incontro, un gesto dall’evidente sapore politico di cui i leghisti faticano a capire la motivazione. E tra i due è calato il gelo.
Da tre giorni è tutto fermo. Nessuno dei tre leader dei principali partiti del centrodestra si è messo in contatto con uno degli altri.
Silvio Berlusconi resta ad Arcore in tutt’altre questioni affaccendato, Giorgia Meloni in Aula, alla Camera, Matteo Salvini è stato in Puglia e comunica attraverso i social.
Gli esponenti più realisti di Lega e Fdi dubitano che si possa consumare una vera rottura dal momento che, molto probabilmente, le elezioni politiche finiranno per coincidere con le regionali lombarde.
Un appuntamento dove l’utilizzo del format del centrodestra unito sarà decisivo per assicurare un secondo mandato a Maroni, conferma che è condicio sine qua nnon per la stessa sopravvivenza politica di Salvini.
La stessa candidatura al congresso della Lega dell’assessore lombardo Fava è interpretato come un avvertimento a Salvini per ridimensionarne le ambizioni e la deriva sovranista. E i sondaggi per le amministrative non sono affatto buone per il Carroccio, molto dipenderà anche dal loro esito.
Diciamo che Maroni e Zaia si sono portati avanti nel lavoro.
Se dopo Austria e Olanda anche Marine Le Pen in Francia dovesse risultare sconfitta (l’Apd tedesca è già fuori gioco), è evidente che la linea sovranista reciterebbe il de profundis e Salvini resterebbe isolato.
Anche per questo la Meloni sta ammorbidendo l’antieuropeismo ed è tornata ad Arcore, per tenere aperto il piano B.
Se Salvini saltasse infatti e la Lega tornasse a porsi come il partito del Nord, la Meloni rischia di rimanere con il cerino in mano.
A quel punto l’ala protettiva di Silvio potrebbe tornare utile.
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