L’IPOCRISIA DEL SOVRANISTA ORBAN: AUMENTA I PERMESSI DI LAVORO PER STRANIERI PERCHE’ IN UNGHERIA SERVE MANODOPERA
NEGLI ULTIMI ANNI SONO EMIGRATI 600.000 UNGHERESI E LA POLITICA DEMOGRAFICA SOVRANISTA E’ UN FLOP… COSI’ FA ARRIVARE LAVORATORI INDIANI, VIETNAMITI, CINESI, MONGOLI, UCRAINI E ROMENI ALLA FACCIA DELLE BALLE CHE RACCONTA
Non lo dice a nessuno, ipocrita come tutti i sovranisti, ma Viktor Orban sta accogliendo in Ungheria un numero crescente di lavoratori stranieri al fine di colmare una lacuna di manodopera.
Ovviamente, la cosa sta avvenendo senza tanti clamori, dato che la principale colonna del governo di Orban è proprio la lotta all’immigrazione.
Ma l’Istituto centrale di statistica ungherese Ksh ha annnciato che i permessi di lavoro accordati a stranieri fino ad agosto sono già saliti a quota 49.699 mentre in tutto l’anno scorso erano stati solo circa 61 mila.
Nei primi otto mesi dell’anno si è già arrivati dunque ad oltre l’80% dell’intero 2018. Dalle statistiche emerge che arrivano indiani, vietnamiti, cinesi, mongoli, ma anche ucraini e romeni.
Gli stranieri lavorano nell’agricoltura (per esempio gli indiani sono molto impiegati negli allevamenti delle mucche da latte), ma anche nell’industria.
L’Ungheria accoglie migranti perchè le imprese ne hanno bisogno per far crescere l’economia nonostante il calo demografico e l’emorragia di espatriati all’estero, segnalano esperti.
Media sostengono che le misure pro-natalità , al momento, non stanno funzionando
Inoltre negli ultimi anni circa 600 mila ungheresi sono emigranti verso Occidente
Dal canto loro i sindacati sono preoccupati perchè i lavoratori asiatici accettano remunerazioni basse e nel complesso fanno abbassare i salari.
Una parte della popolazione, sopratutto in provincia, non comprende il fenomeno e appare disorientata dalla contraddizione fra la propaganda anti-migranti del governo e il crescente numero di permessi di lavoro elargiti.
Così la sostanzialmente ingiustificata paura dai migranti, alimentata da una martellante propaganda, ha causato scontri fra ungheresi e lavoratori stranieri.
“L’immigrazione dei lavoratori stranieri è una cosa cattiva per l’Europa”, aveva dichiarato Orban nel 2015 con una frase che ha connotato la sua politica e i suoi ultimi tre governi in carica dal 2010.
Una linea concretizzatasi in maniera spettacolare durante la crisi migratoria europea del 2015, quando Orban ordinò la creazione di una barriera di filo spinato alla frontiera tra Ungheria e Serbia per bloccare l’ingresso di immigrati clandestini.
(da agenzie)
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