L’OBIETTIVO DI CALENDA E LA PIA ILLUSIONE DI ANDARE DA SOLO E SOTTRARRE VOTI A FORZA ITALIA
ALLA FINE NON PRENDERA’ NEANCHE UN PARLAMENTARE NEI COLLEGI UNINOMINALI MA SOLO NELLA QUOTA PROPORZIONALE
In attesa dell’incontro con Enrico Letta, Carlo Calenda prosegue nell’organizzazione del futuro di Azione. Perché il suo obiettivo, come spiega Stefano Cappellini su La Repubblica, sembra essere ben delineato: creare un terzo polo centrista da mettere al centro della contesa tra Letta e Meloni.
Niente destra, niente sinistra (in tutte le sue sfaccettature): un punto mediano che potrebbe anche coinvolgere Matteo Renzi (che ha già detto di esser pronto a correre da solo, ma potrebbe essere stuzzicato dall’idea di convergere finalmente al centro dopo anni in cui ha tentato di portare il Pd, quando era segretario, in quella direzione).
Il leader di Azione ritiene alla sua portata un 10 per cento in caso di volata solitaria e sostiene che una parte consistente di questo consenso sarebbe sottratta al centrodestra e in particolare a Forza Italia.
Dunque, è il ragionamento, il danno di una corsa separata sarebbe temperato o compensato dai voti che Meloni e Salvini non si ritroverebbero più in pancia.
Insomma, un terzo polo centrista che potrebbe sottrarre voti al centrodestra (ai moderati del centrodestra) indebolendo il possibile successo politico del trio Meloni-Salvini-Berlusconi.
E questa strategia supererebbe qualsiasi tipo di dibattito con il PD sui collegi uninominali e potrebbe portare a un’alleanza post-elettorale. E di tutto questo se ne parlerà in un faccia a faccia tra Calenda e Letta. Anche perché il 22 agosto, data di consegna delle liste elettorali, si avvicina. E al voto del 25 settembre mancano meno di due mesi.
(da agenzie)
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