L’OKKUPAZIONE DELLE POLTRONE DEI RENZIANI: DALL’ENEL ALLA RAI
IL GIGLIO MAGICO PRENDE POSSESSO DI TUTTO
“Vorrei ridirvi le nomine che ha fatto il governo. Mi rimproverano: Renzi mette tutti i suoi nelle aziende. Ma andate a vedere i risultati”.
In conferenzastampa a Palazzo Chigi, accanto al ministro Marianna Madia, Renzi la domanda sui nuovi vertici della Rai la evocava, la aspettava, evidentemente la temeva, mentre cercava di parlare della riforma della Pa, con tanto di slide apposite.
Ed ecco allora che esaurisce rapidamente il capitolo difesa ed elogio del “bel Cda” di viale Mazzini appena eletto. E si lancia in un’autodifesa generale e non richiesta delle nomine fatte da quando è presidente del Consiglio.
L’elenco dei risultati: “Eni, Marcegaglia-De Scalzi valore in Borsa cresciuto nonostante il costo del petrolio; Enel, con Starace, valore in borsa cresciuto e prospettive di sviluppo straordinarie; Finmeccanica, De Gennaro-Moretti che in borsa ha raddoppiato il suo valore, da 5,4 a 12-13; Poste, con Todini e Caio, che a breve debutta in Borsa dopo la svolta fatta in questi mesi”.
Se per caso il concetto non fosse chiaro: “Faccio fatica ad immaginare che queste nomine siano frutto di una appartenenza. Faccio fatica a immaginare che Fabio Gallia o Claudio Costamagna (rispettivamente neo Ad e Presidente della Cassa Depositi e prestiti, ndr) o Lazzerini e Christellin (nominati nel Cda di Enit, ndr) o Andrea Guerra (consigliere speciale del premier, ndr), siano frutto di una vicinanza al mitico Giglio magico. Se poi mi si dice che queste persone le conosco da tempo dico di sì e rivendico questo diritto perchè è giusto che nei Cda si premi la competenza”.
È la seconda volta in una settimana che Renzi si lancia in una difesa delle sue nomine. Evidentemente sentiva la polemica montare e già lunedì aveva declamato direttamente dal Giappone: “Certo sono nomine che ho fatto io ma sono persone di grandissimo valore con risultati sotto gli occhi di tutti”.
L’elenco degli amici però è lungo, per non dire interminabile.
Cominciamo dalle aziende citate da Renzi, i cui vertici sono stati rinnovati nell’aprile 2014.
Nel collegio sindacale dell’Eni arriva Marco Seracini, commercialista. Anzi, il commercialista di Renzi: solo un paio di mesi prima aveva firmato la sua di chiarazione dei redditi.
E lui aveva dato vita alla società Noi Link, quella che curò la campagna elettorale a Sindaco di Firenze dell’amico Matteo.
Il quale appena eletto lo spedì ai vertici di Montedomini, azienda pubblica fiorentina di servizi alla persona.
Nel Cda di Enel c’è Alberto Bianchi, studio legale a Firenze, avvocato di fiducia, un nome chiave per il premier, visto che gestisce la Fondazione Open, la sua cassaforte.
E poi, ancora Fabrizio Landi (Siena) entrato nel Cda di Finmeccanica.
Anche lui commercialista, a Renzi è stato presentato da Dario Nardella: contribuì alla sua raccolta fondi con 10 mila euro.
Ancora. Elisabetta Fabri (fiorentina), proveniente dalla famiglia proprietaria di Starhotels, è andata in Poste Italiane.
E Diva Moriani, aretina di nascita, trapiantata a Firenze, vicepresidente di Intek, la società di Vincenzo Manes, finanziatore di Renzi, è arrivata all’Eni.
Sempre della prima tornata fanno parte Federico Lovadina, tributario, fiorentino (ex socio di studio di Boschi e Bonifazi), finito nel Cda di Ferrovie dello Stato.
Come Gioia Ghezzi, provenienza McKinsey,che ha aiutato Renzi a Firenze a scrivere un progetto di legge sull’omicidio stradale.
Wanda Marra
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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