MANOVRA, NIENTE FONDI PER L’EBRI DI LEVI MONTALCINI, CHIUDERA’.IL PRESIDENTE CATTANEO: “DECISIONE GRAVE”
DEL CENTRO EUROPEO PER LA RICERCA SUL CERVELLO VOLUTO DAL NOBEL, UNA ECCELLENZA SCIENTIFICA ITALIANA AL GOVERNO SOVRANISTA NON FREGA NULLA
Niente fondi per l’Ebri, il centro europeo per la ricerca sul cervello voluto dal Nobel Rita Levi-Montalcini.
Nella Legge di Bilancio quest’anno non c’è nulla e quello che era stato il sogno della più celebre scienziata italiana è destinato a chiudere.
La prima a rimarcarlo, in aula, è stata la leader del Pd Elly Schlein. «L’ambizione delle donne deve essere quella di diventare come Rita Levi Montalcini, non di vedervi tagliare le risorse alla ricerca».
È «una decisione grave, della quale il Governo deve assumersi la responsabilità», dice il presidente della Fondazione Ebri, Antonino Cattaneo. «Questo segnale di sordità e di assoluta indifferenza delle Istituzioni verso un piccolo gioiello della ricerca italiana mi dà profonda amarezza e tristezza – aggiunge – e metterebbe chiunque di fronte alla gravissima decisione di interrompere il sogno di Rita Levi-Montalcini di avere in Italia un centro di ricerca sul cervello di livello internazionale, non potendo contare sull’apporto delle Istituzioni».
Per Cattaneo, che di Rita Levi Montalcini è stato anche uno dei più stretti collaboratori scientifici, il mancato finanziamento «determina l’impossibilità di proseguire le ricerche e di sostenere i costi strutturali e la implementazione e manutenzione dei laboratori e delle sofisticate apparecchiature». Fra le conseguenze del mancato rinnovo dei finanziamenti, Cattaneo indica «la restituzione di finanziamenti competitivi ricevuti dall’estero, l’interruzione di collaborazioni con prestigiose università e centri di ricerca nazionali e internazionali, nonché di sperimentazioni cliniche in corso».
La mancanza di fondi rischia di vanificare anche i risultati finora ottenuti, dalle ricerche sul funzionamento del cervello a quelle sui meccanismi alla base di molte malattie neurologiche. Risultati, osserva Cattaneo, che sono «alla base di future innovative terapie per gravi malattie del cervello e dell’occhio che oggi non hanno cure adeguate, tra le quali malattia di Alzheimer e altre gravi malattie neurodegenerative, sclerosi multipla, epilessia, malattie neuropsichiatriche, glaucoma e neuropatie ottiche». La mancanza di fondi impone quindi uno stop anche alle sperimentazioni cliniche di farmaci sviluppati all’Ebri e alle ricerche su tecnologie d’avanguardia, basate su ingegneria proteica, terapia genica, intelligenza artificiale, imaging ottico, registrazioni elettrofisiologiche multiple. «Oggi lo Stato italiano ha deciso che le ricercatrici e i ricercatori dell’Ebri non possono contribuire, con la loro sapienza ed entusiasta abnegazione, alla ricerca verso la cura di malattie oggi ritenute incurabili», dice ancora Cattaneo. «Ci rimboccheremo le maniche come abbiamo sempre fatto, lavorando – conclude – a nuovi piani per valorizzare la ricerca dell’Ebri».
(da La Stampa)
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