MAROCCO, IL TERREMOTO PIU’ FORTE NELLA STORIA DEL PAESE A MARRAKESH
ALMENO 632 MORTI E 329 FERITI
È il terremoto più forte che abbia mai colpito il Marocco quello che si è verificato la scorsa notte nella regione di Marrakesh. Una scossa di terremoto di magnitudo 7 che ha iniziato a scuotere il terreno alle 23.11 di venerdì 8 settembre. I sismografi hanno individuato l’epicentro ai piedi della catena montuosa dell’Atlante nella provincia di Al Haouz, nella cittadina di Ighil, a 70 chilometri dal capoluogo. L’ipocentro è stato localizzato a 18,5 chilometri di profondità. Secondo le prime stime citate dall’emittente televisiva Al Arabiya il terremoto avrebbe provocato 93 morti. Ma il conto è rapidamente salito fino alla stima citata dalla televisione nazionale marocchina, di 632 morti e 329 feriti. Il primo bilancio ufficiale, citato dall’agenzia di stampa Agi, parlava di 293 morti e almeno 153 feriti. Le vittime sarebbero soprattutto nelle province di Al Haouz, Marrakech, Ouarzazate, Azilal, Chichaoua e Taroudant. Secondo quanto riportano i media locali la scossa si sarebbe sentita in tutto il paese, a Safi, Essaouira, Casablanca, Rabat, Sale’, Ke’nitra, Fe’s et Mekne’s. Ma anche nei paesi vicini, come la Mauritania, l’Algeria, Gibilterra. E addirittura fino in Portogallo. Video e filmati mostrano crolli e situazioni di pericolo.
«Le facciate crollavano, la gente dorme in strada»
Scene di paura si sono verificate anche a Rabat, nonostante la città disti 350 chilomentri dall’epicentro del sisma. Le persone sono uscite dalle case e si sono riversate in strada, temendo danni gravi. La terra ha tremato per circa 20 secondi. Le porte si aprivano e si chiudevano da sole mentre correvo giù dalle scale dal secondo piano, ha raccontato Hamid Afkir, insegnante a Taroudant, non lontano dall’epicentro. Ad un certo punto abbiamo sentito delle urla, ha spiegato una residente di Essaouira, 200 chilometri ad ovest di Marrakesh. La gente è in piazza, nei bar. «Tanti hanno preferito dormire all’aperto. Parti delle facciate dei palazzi sono crollate», ha aggiunto. Secondo lo US Geological Survey, la maggior parte della popolazione vive in strutture che sono «molto vulnerabili» ai terremoti. Vaste zone del Paese, compresa quella di Marrakesh, sono rimaste senza connessione internet.
I danni
L’agenzia di stampa Ansa fa sapere che nella medina di Marrakech le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate. Hanno ceduto anche alcune abitazioni. Nella piazza Jamaa el Fna è crollato il minareto di una piccola moschea vicino al “Café de France”. Si segnalano danni nella kasbah di Marrakech e crolli di abitazioni nella zona a nord est. In città nuova ci sono crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz. Crolli di facciate a Essaouira, sull’Oceano atlantico e a Ouarzazate, nel centro Sud. In migliaia si sono riversati per le strade della città nuova di Marrakech e nei vicoli della medina, in preda al panico. Elettricità e collegamento internet sono mancati a lungo. Il centralino dell’ambasciata italiana a Rabat ha ricevuto numerose chiamate soprattutto da parte di turisti che chiedono di rientrare a casa. Al momento gli aeroporti sono chiusi e riapriranno stamattina.
(da Open)
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